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Gasperini in difesa di De Boer: "Ci vorrebbe un poʼ di pazienza"

Il tecnico dellʼAtalanta ed ex nerazzurro: "La società, se crede in lui, deve fare delle valutazioni realistiche sulle possibilità che abbia di cambiare la situazione"

Gasperini in difesa di De Boer: "Ci vorrebbe un po' di pazienza"

Il giorno dopo la vittoria della sua Atalanta contro l'ex Inter, Gasperini interviene in difesa di De Boer: "Negli ultimi anni il club sta facendo fatica, nonostante i grandi investimenti, non trova il filo. Se crede in lui, deve fare delle valutazioni realistiche sulle possibilità che abbia di cambiare la situazione. Fondamentale è che la squadra faccia la sua parte. Per chiunque al suo posto, comunque, ci vorrebbe un po' più di pazienza".

"E' una vendetta strana, prima di arrivare all'Inter era l'unica squadra che non ero mai riuscito a battere, Ora sono quattro volte di fila - ha detto Gasperini a 'Radio Anch'io Sport'. Con la vittoria di ieri, il tecnico dell'Atalanta ha 'contribuito' ad aggravare la crisi della sua ex squadra. "Giusto esonerare De Boer? Lì bisogna fare valutazioni sul lavoro, sulla credibilità dell'allenatore nel poter migliorare la squadra - ha proseguito - E' importante, indubbiamente, l'aspetto tattico, come sta in campo la squadra, ma è fondamentale come il rapporto con lo spogliatoio. Ci sono anche figure dietro l'allenatore con grandi responsabilità nella costruzione della squadra, che devono fare comunque la loro parte. Come ho visto l'Inter in campo? Soprattutto nel primo tempo non ha fatto una buona partita e spero che questo sia soprattutto merito dell'Atalanta, ma è innegabile che anche in altre situazioni non è un'Inter che può soddisfare le aspettative dei suoi tifosi. Poi c'è stata una ripresa. Indubbiamente ha dei giocatori forti".

Gasperini è quindi tornato sulla sua esperienza a Milano: "Molto spesso è una questione di pazienza, soprattutto all'inizio, un allenatore nuovo deve crearsi credibilità, è successo anche a me a Bergamo. Bisogna avere la fortuna di avere qualche risultato buono in partenza anche se la squadra non è ancora perfetta nei meccanismi e nei modi di giocare perché tutto viene subito giustificato subito dal risultato. Oppure serve avere alle spalle una società che crede fortemente nell'allenatore, un po' come è successo a me all'Atalanta, con la società che mi ha dato fiducia anche in un momento di difficoltà".

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