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Cagliari, dolcevita e notti brave: ecco cosa c'è dietro l'aggressione

Zeman: "Nessun confronto con gli ultrà, i giocatori hanno avuto solo paura"

- A Cagliari tira una brutta aria. E l'aggressione ai giocatori nel ritiro di Assemini è l'ennesima follia dell'arroganza ultrà. Un blitz in piena regola, con tanto di minacce e schiaffi i cui retroscena sarebbero legati alla "dolce vita" e alle notti brave di alcuni giocatori rossoblù. Un brutto gesto, che conferma la volontà di "punire" con i fatti lo scarso rendimento della squadra, aggrappandosi senza scuse allo stile di vita dei calciatori.

Cagliari, dolcevita e notti brave: ecco cosa c'è dietro l'aggressione

In particolare, secondo la ricostruzione dei fatti, i trenta scalmanati che hanno fatto irruzione nel ritiro avrebbero puntato il dito soprattutto contro Murru, Longo, Avelar e Dessena, accusati di pensare più a discoteche e locali notturni che al campo. Dunque, agli occhi degli ultrà, i responsabili della stagione difficile sono solo i giocatori.

E per chiarire il concetto, dopo gli schiaffi, hanno lanciato un ulteriore messaggio ai calciatori: "Sputate sangue sulla maglia, mercenari". Parole pesanti, che non lasciano presagire nulla di buono per il futuro del club sardo. Zeman, del resto, è stato chiaro sull'argomento: "Con i tifosi non c'è stato alcun chiarimento. I ragazzi hanno avuto soltanto paura e sono sotto shock". A Cagliari l'aria è molto tesa nello spogliatoio. E la colpa è tutta degli ultrà.

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