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Milan, Inzaghi: "Berlusconi? Mi ha telefonato, ed è contento"

Il tecnico: "Ribadisco: contro la Juve abbiamo fatto una bella partita". "E' il momento di Torres. E di Van Ginkel"

- Vigilia di Empoli-Milan. Parla Pippo Inzaghi e spegne ogni voce di (minimo) dissenso col presidente Berlusconi: "Mii ha telefonato dopo pranzo, è contento di quanto abbiamo fatto, e positivo. Ci ha dato la solita carica per fare bene". Verso Empoli si profila l'impiego di Torres a tempo pieno: "Sta bene, è recuperato. Il Milan ha bisogno di lui". Anche El Shaarawy, precisa il tecnico, è recuperato.

Milan, Inzaghi: "Berlusconi? Mi ha telefonato, ed è contento"

Trasferta a Empoli. Per ripartire. Il Milan ci prova. A Pippo Inzaghi, il giorno della partenza per la Toscana, toccano le parole della vigilia.
"Ci aspetta una gara difficile. L'Empoli non meritava di perdere con la Roma, a Udine hanno tenuto testa ai friulani... Gara molto insidiosa. Ma noi siamo il Milan, siamo pronti e carichi e vogliamo fare tanta strada".
Le parole di Berlusconi, come le commenti?
"Le frasi del presidente non si commentano. Io e tutti volevamo regalare a lui e a tutti i tifosi un successo contro la Juve che è una corazzata. Noi volevamo stare nell'area della Juventus, ma avevamo di fronte la Juve. Loro hanno tirato cinque volte in porta, noi tre. Hanno vinto con una grande giocata. E se ci avessero dato quel rigore a cinque minuti dalla fine, oggi faremmo altri discorsi. Ma noi siamo stati bravi a tener testa ai bianconeri".
Calendario ora favorevole al Milan: tre gare abbordabili.
"Non guardo oltre Empoli-Milan. Lo spirito sarà quello delle prime tre partite... Con 6 punti dopo tre gare così insidiose, con Lazio, Parma e Juve non era prevedibile che stessimo già così in alto. Con la Juve per settanta minuti abbiamo fatto uno sforzo incredibile e con l'Empoli dovrò tenere conto anche di queste fatiche".
E' il momento di Torres e Van Ginkel?
"Fernando sta bene, è pronto. Valuterò il modo migliore per utilizzarlo. Sta bene anche Van Ginkel: vedrò se farlo entrare subito e nella ripresa".
Com'è da considerare lo stop con la Juventus?
"Ma, insomma... Abbiamo perso contro una delle squadre più forti d'Europa e siamo scesi in campo con la voglia di vincere, di battere i bianconeri. E questo è un grande passo avanti. E poi tutti, tutti in società, condividono questo progetto, questo momento di crescita".
Torniamo su Torres, sugli attaccanti.
"Torres è un centravanti, e credo di poterlo sfruttare al meglio, secondo le sue qualità prevalenti. Ho tanti attaccanti, siamo -credo- la squadra col miglior attacco. A centrocampo credo molto in Van Ginkel, ci manca Montolivo e qualcuno se lo sta forse scordando, in difesa abbiamo retto bene l'urto della Juventus. Stiamo costruendo il nostro futuro, passo dopo passo".

Empoli, Cesena e Chievo: tre gare e nove punti preventivabili. Per un posto in Champions, finale nel 2016 a Milano.
"E' bello che la finale sia a Milano. Spero sia di buon auspicio per il Milan. Noi ci saremo nella prossima Champions? Ce la metteremo tutta, noi dobbiamo crescere e migliorare, dare continuità ai nostri risultati".
Come sta El Shaarawy? 
"Purtroppo, il suo problema è di essere rimasto fermo nel momento iniziale della stagione. Con la Juve dopo un'ora aveva i crampi, deve solo ritrovare la massima condizione, spero la ritrovi a Empoli".
Menez sta bene?
"Tutto risolto, era solo affaticato dopo la gara con la Juve, mi auguro che abbia smaltito la fatica".
Il Milan di Parma e il Milan contro la Juve. Con quali differenze?
"Con la Juve abbiamo impostato la partita per soffrire e attaccare, soprattutto soffrire contro un avversario superiore. Io vorrei sempre giocare nella metà campo avversaria, poi dipende dagli avversari".
La differenza fra Milan e Juve si è accorciata. O no?
"Siamo delusi per aver perso: e questa è la strada giusta, la delusione per aver perso. Ho parlato un'ora fa col presidente Berlusconi, è contento di quanto stiamo facendo, mi ha dato forza e voglia come fa sempre, abbiamo parlato della gara di Empoli, mi ha detto che è una gara delicata. Venerdì credo che verrà a Milanello. Come sempre".
Come si riconquistano i tifosi?
"Piano piano, un passo alla volta. Gli 80mila di San Siro, sabato sera, sono già un grande passo avanti. Veniamo da due anni difficili, ma i tifosi si sono già avvicinati. Il cuore, la voglia che abbiamo sono le cose che contano e i tifosi l'hanno capito. L'amore della gente per il Milan lo si ritrova col gioco, coi risultati, con lo spirito. Sono molto sereno".


 

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