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Milan, lo sfottò diventa un caso

Striscione contro lʼInter, è polemica

Era possibile che la festa del Milan per la conquista della Champions potesse avere qualche risvolto polemico.

L'entusiasmo dei tifosi è sfociato in striscioni passati ai giocatori, sul pullman scoperto, tra i quali uno irriverente nei confronti dello Scudetto conquistato dall'Inter. La società nerazzura: "Non abbiamo mai offeso il Milan". Galliani si difende: "Appena l'ho saputo ho fatto in modo che fosse rimosso".

Una stagione turbolenta, vissuta su un dualismo che in un anno difficile si è accentuato in virtù dei veleni del dopo Calciopoli e acuito sulla scelta di strade diverse fatta dalle due squadre. Lo Scudetto da una parte, la Champions dall'altra a far da contraltare a un obiettivo che il Milan difficilmente avrebbe potuto raggiungere. Inevitabile che si discuta sul valore, intrinseco ed estrinseco di entrambi i trofei, ciascuno per chi l'ha vinto ha una certa importanza. Facile accadesse che dopo la conquista del tricolore da parte dei nerazzurri, i tifosi milanisti avrebbero fatto valere la "continentalità" del proprio trionfo, anche attraverso sfottò che la festa, l'entusiasmo ha generato. Ma la polemica è sempre dietro l'angolo e il caso è presto montato sulla presenza sul bus scoperto del Milan in festa per la città, di uno slogan irriverente, poco carino approntato dai tifosi rossoneri che hanno passato ai giocatori uno striscione con una scritta infelice (Lo Scudetto mettilo...).

Vero è che nei festeggiamenti va tenuto il massimo rispetto degli avversari, facile è, però, che nel marasma generale si manifesti scarsa attenzione per quello che si dice o si fa. Se Massimo Moratti aveva etichettato i cori dei tifosi del Milan come "normali sfottò", prima ancora di essere a conoscenza dello striscione della discordia, la società nerazzurra si è mostrata irritata contrapponendo l'atteggiamento, senza offese nei confronti del Milan, dei suoi giocatori. E' pacifico che bisogna non esasperare mai i toni, giusto non alterare la sensibilità di chi si sente comunque offeso per una scritta volgare che non sarebbe mai dovuta comparire ed essere legata in qualche modo ai giocatori, semplice è però capire che anche l'irriverenza qualche volta fa parte del gioco e come tale va presa a cuor leggero in attesa della "vendetta", ovviamente, sportiva e folkloristica.