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Addio Albertini, vincono le stelle

Il Milan batte il Barcellona 3-2

Eccezionale parata di stelle per l'addio al calcio di Demetrio Albertini a San Siro.

A sancire l'epilogo della carriera del "metronomo" la sfida tra Milan e Barcellona, i due club più prestigiosi in cui il centrocampista ha militato. L'affascinante sfida, che ha visto in campo i campioni di oggi e di ieri, si è conclusa sul 3-2 per i rossoneri. In gol, oltre al "festeggiato", che ha sbloccato su punizione, anche Marco Van Basten.

Un'amichevole tra la sua prima squadra e grande amore, il Milan, e l'ultima dove ha militato per mezza stagione l'anno scorso, chiamato da Frank Rijkaard per dare una mano nella conquista della Liga. Mercoledì San Siro ha salutato per l'ultima volta il campione di tante battaglie e trofei, che insieme a Maldini, Costacurta e altri ha scritto le pagine più belle della storia recente del Milan. Una parata di stelle di oggi e di ieri straordinaria ha fatto da cornice all'evento, il cui incasso sarà devoluto interamente in beneficenza. I 35.000 accorsi al Meazza non hanno potuto fare a meno di stropicciarsi gli occhi, vedendo entrare in campo tutti gli indimenticati campioni del passato. Da Baresi a Desailly, da Gullit a Van Basten, da Donadoni a Papin, ecco servito un amarcord senza eguali. Alla fine per questo anomalo Milan-Barcellona hanno giocato tra squadra 1 e squadra 2 quasi in cinquanta. In panchina quattro tecnici per quattro squadre: Fabio Capello (Milan 1), Carlo Ancelotti (Milan 2), Johan Cruyff (Barcellona 1) e Frank Rijkaard (Barcellona 2). A fare da spettatore, in tribuna, il patron Silvio Berlusconi, promotore in prima persona della serata, voluta anche per celebrare al meglio i 20 di presidenza rossonera.

 

Il Milan in "bianco e nero" ricorda subito di che pasta era fatto: dopo minuti il festeggiato Albertini sigla il gol del vantaggio su punizione, beffando Zubizarreta. Poi tocca a Marco Van Basten il raddoppio con uno splendido colpo di testa in tuffo. "La testa funziona, ma il corpo ogni tanto no - ha dichiarato il "cigno di Utrecht" -. Giocare è troppo divertente, è la cosa più bella per uno sportivo, ma gli anni contano per tutti. Comunque sono felice di essere qui per Demetrio, lo merita". “Van Basten è stato il migliore che ho allenato – commenta a proposito dell’olandese Arrigo Sacchi – anche se ogni tanto mi faceva arrabbiare. Ho avuto la fortuna di allenare grandi giocatori e quindi ho fatto bella figura anch'io”. “Marco ha conservato tempismo, decisione, coraggio – gli fa eco Fabio Capello - Ha fatto un gol bellissimo, con questi campioni l'età non conta". Un autogol di Nadal, al 32', e il gol di Ezquerro al 40' fissano il risultato della prima mini-sfida sul 3-1. Ma la vera notizia è il ritorno in campo di Paolo Maldini, uno che il pallone d'oro non l'ha "ancora" vinto. Non giocava da tanto il capitano rossonero, è sceso in campo nel Milan del '94, una buona notizia per Ancelotti (in panchina in compagnia di Capello, Cruyff, Rijkaard, Sacchi) che spera presto di averlo di nuovo a disposizione.

Nella ripresa in campo i campioni di oggi, sembrerà strano ma ritmi più bassi, giocatori attenti alle caviglie e a non farsi male, ma anche propensi a regalare spettacolo. Il Barcellona accorcia le distanze con un rigore trasformato da Eto'o, finisce 3-2. Poi i riflettori di San Siro a fine partita si spengono per lasciar posto, in campo, alla celebrazione vera e propria. Di Demetrio e del ventennio. Fuochi d'artificio e gol sul megaschermo e il 'presidente' che applaude convinto, accanto ad Adriano Galliani. Finisce con Albertini che, commosso, saluta e ringrazia il suo pubblico. "Voglio dire che ho avuto una carriera fortunata - dice il centrocampista in lacrime, microfono in mano al centro del campo di San Siro -, una carriera ricca di successi. Potevo solo sognare un ultimo giorno cosi', grazie ai miei compagni, ai miei amici, al Milan, al Barcellona, alla mia famiglia, al mio manager, ma insieme ai miei compagni voglio ringraziare quella che persona che ci ha permesso in tutti questi anni di centrare tutti questi successi: il nostro presidente Berlusconi. Grazie a voi, al mio pubblico, al nostro pubblico, alla mia curva, alla nostra curva, vi portero' sempre nel cuore". Ha vinto una Champions Legaue, una Supercoppa europea, tre Supercoppe italiane, cinque scudetti e una Liga, ha vinto anche nel giorno del suo addio al calcio giocato: la sua festa regala 419.943,00 in beneficenza. Campione in campo, campione fuori, Demetrio Albertini è sempre stato questo.