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Serie A, fenomeni in fuga dai campi italiani
Cosa resta del campionato più bello del mondo?

Anche Ibra e Thiago a un passo dallʼaddio. Il nostro calcio orfano dei top player. Diʼ la tua

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C'era una volta il campionato più bello del mondo. Ora che anche Ibrahimovic e Thiago Silva sembrano sul punto di lasciare, i Top player in serie A si contano sulle dita di una mano. Ci sono Pato, De Rossi, Vidal e Cavani. Pirlo e Totti sono a fine carriera mentre Sneijder è in forse. I fenomeni stanno altrove: Messi, Cristiano Ronaldo, Iniesta, Rooney... Una volta avrebbero fatto carte false per giocare in Italia.

C'era una volta la finale di Coppa del mondo del 1990 dove gli interisti tifavano per la Germania di Matthaus e i napoletani per l'Argentina di Maradona; la finalissima dei Mondiali del 1998 dove gli juventini parteggiavano per la Francia di Zidane e i nerazzurri per il Brasile di Ronaldo. Due anni fa, a Johannesburg, c'era un solo “italiano” in campo: quel Wesley Sneijder che presto potrebbe raggiungere Eto'o all'Anzhi.

Da 5 anni il Pallone d'oro è un affare tutto iberico. Nel 1997, con l'allora milanista Kakà, l'ultimo successo dal retrogusto tricolore.

E la fuga dall'Italia ha colpito anche la panchina: Fabio Capello, Carlo Ancelotti, Roberto Mancini e Luciano Spalletti sono espatriati raccogliendo alterne fortune al di là delle Alpi.

Sarà colpa di sceicchi e zar che portano i loro soldi altrove, di stadi fatiscenti che allontanano i tifosi, di società indebitate fino al collo. Ma sembra che del campionato più bello del mondo resti ormai ben poco. In poche settimane abbiamo perso Lavezzi, passato al Paris Saint Germain e, a quanto pare, Ibrahimovic e Thiago Silva. Ai quali vanno aggiunti Del Piero, Nesta, Inzaghi e Seedorf.

Il mercato estivo che una volta portava in Italia gente come Van Basten, Zidane, Shevchenko o Figo, oggi è costretto a infiammarsi per Verratti e per Borini. Straordinarie promesse, non c'è alcun dubbio. Ma è troppo presto per chiamarle stelle. E comunque, tanto per stare in tema, il primo è pronto per volare a Parigi, il secondo per Liverpool.

Gli altri nomi che circolano fanno rimpiangere i bei tempi andati: Jovetic, nel mirino della Juve, si rompe spesso. E tutti gli altri sembrano più irrealizzabili sogni che concrete realtà. Da David Villa, accostato al Milan, in giù.

In uno scenario grigio e desolante c'è un'unica nota positiva: le società italiane, piano piano, stanno risanando i propri bilanci.

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