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Ciro Esposito, il tifoso del Napoli in fin di vita, "non è in stato d'arresto" 

E' accusato di rissa: avrebbe aggredito De Santis 

- Ciro Esposito, il tifoso del Napoli che lotta ancora tra la vita e la morte dopo essere stato ferito da un colpo di pistola prima della finale di Coppa Italia, non è piantonato, come sembrava, dalla polizia al policlinico Gemelli di Roma. Secondo una prima ricostruzione della Questura capitolina sarebbe stato Ciro ad aggredire Daniele De Santis che gli avrebbe sparato di conseguenza.

Ciro Esposito, il tifoso del Napoli in fin di vita, "non è in stato d'arresto" 

LA GIORNATA IN TEMPO REALE

21:10 NAPOLITANO: "I CLUB ROMPANO CON I FACINOROSI"
"Quello visto fuori e dentro lo stadio Olimpico ha a che vedere con il peggio degli odi, della violenza e perfino della criminalità e bisogna trattarlo in modo diverso dal mondo del calcio. Servono interventi adeguati contro i violenti e le società devono rompere con i facinorosi". Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al termine di una visita su una mostra dedicata alla Nazionale di calcio all'Auditorium di Roma. "Non parlo nemmeno di chi ha il coraggio di invocare la libertà per chi ha ucciso l'ispettore Raciti: alla vedova tutta la solidarietà mia e degli italiani onesti. Ho sentito forti affermazioni del Premier e del ministro dell'Interno, che ha detto di non trattare mai con i facinorosi. Questo deve essere vero anche per le società calcistiche e i dirigenti. E' necessario rompere i legami con gli aggregati che vengono definiti tifoseria, spesso legati alla criminalità, servono interventi adeguati, torniamo a immaginarci il calcio come deve essere. Se avrei consegnato la Coppa? Faccio mia la battuta di Renzi che è rimasto allo stadio per non consegnare il calcio a quei facinorosi. Vogliamo tornare a immaginarci un mondo del calcio quale è e come deve essere, uno sport, un gioco, una competizione ma anche un grande spettacolo, è questo il mio augurio, che si facciano i passi necessari".

21:09 L'AVVOCATO DI ESPOSITO:
"NON E' IN ARRESTO"
Angelo Pisani, che con il penalista Sergio Pisani e con la Camera Penale partenopea ha assunto gratuitamente la difesa del tifoso napoletano tuttora in coma dopo gli scontri pre-partita di Coppa Italia, fa sapere che nessun provvedimento di arresto è stato notificato a Ciro Esposito, il trentenne tifoso di Scampia gravemente ferito dagli ultrà della Roma. "Ci auguriamo anzi – dichiara l’avvocato Pisani, presidente della Ottava Municipalità di Napoli di cui fa parte Scampia – che i due esponenti delle forze dell’ordine siano stati inviati a piantonare Ciro per tutelare la sua incolumità da eventuali, ulteriori attacchi". "Del resto - aggiunge l’avvocato – il giovane muove a stento le palpebre e versa tuttora in condizioni molto gravi. Non si comprende quindi in che modo potrebbero scattare esigenze cautelari connesse a pericolo di fuga o di reiterazione del reato". In ogni caso, "rispetteremo qualsiasi iniziativa della magistratura e tuteleremo Ciro Esposito, se sarà necessario, con tutte le indagini difensive previste dalla legge".
"Va apprezzata – conclude Pisani – l’iniziativa di due associazioni di tifosi della Roma e della Lazio, che hanno messo a disposizione dei familiari le strutture logistiche perché possano restare accanto al ragazzo in un momento così drammatico. Ora ci attendiamo perciò anche dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris e dal presidente del Napoli Aurelio de Laurentiis un segnale di solidarietà. Sarebbe un bel gesto verso una famiglia di lavoratori onesti di Scampia e, soprattutto, nei confronti una madre che, pur così duramente provata, ha già perdonato l’aggressore di suo figlio. E questo sarebbe anche un modo per unirsi a noi nel “tifo” più grande: quello per la vita di Ciro, perché possa superare e vincere la sua battaglia più difficile".


14:56 PROCURA CHIEDE CONVALIDA PER QUATTRO ARRESTATI

La Procura di Roma ha chiesto la convalida dei fermi dei quattro tifosi fermati per i disordini avvenuti sabato a Roma prima della finale di Coppa Italia. Il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il sostituto Antonino Di Maio accusano l'ultrà romanista Daniele De Santis di tentato omicidio, porto e detenzione di arma abusiva e di rissa. Di Rissa sono accusati i tre tifosi del Napoli, compreso Ciro Esposito, ferito gravemente. Il gip fisserà entro mercoledì l'interrogatorio dei quattro ricoverati in ospedale.

14:47 PADRE ESPOSITO: "L'HO VISTO MEGLIO DI IERI"
"L'ho visto meglio di ieri. Risponde con la testa alle domande. Il medico ha detto che le condizioni sono ancora critiche, ancora da valutare, ma io mi accontento di un passo al giorno". Lo ha riferito Giovanni Esposito, il padre di Ciro Esposito, il giovane tifoso del Napoli ferito sabato, al policlinico Gemelli. "Io sono molto affettuosa. Solo baci e carezze, l'ho visto meglio". Così la mamma di Ciro Esposito Antonella Leardi.

14:00 ESPOSITO, CONDIZIONI STABILI MA SEMPRE CRITICHE
L'ultimo bollettino diramato sulle condizioni di Ciro Esposito parlano di condizioni stabili ma sempre molto critiche. "Le condizioni del signor Esposito, ricoverato presso il Centro di Rianimazione del Gemelli diretto dal prof. Massimo Antonelli, permangono critiche e necessitano di supporti strumentali e farmacologici - si legge in una nota del Policlinico Gemelli - Il rischio esistente di possibili complicanze susseguenti alla natura del trauma andra' valutato nel prosieguo del decorso clinico". La comunicazione del Gemelli, dove è ricoverato il tifoso del Napoli, premette che "il signor Ciro Esposito ha trascorso una notte stabile con un discreto equilibrio delle funzioni vitali. Il paziente nel pomeriggio di ieri era stato sottoposto a intervento di rimozione del proiettile, decompressione midollare e stabilizzazione vertebrale eseguito dal prof. Francesco Tamburrelli, responsabile Unità Operativa di Chirurgia vertebrale del Gemelli. Le condizioni del signor Esposito, ricoverato presso il Centro di Rianimazione del Gemelli diretto dal prof. Massimo Antonelli, permangono tuttavia critiche".  

13:32 DE SANTIS A INVESTIGATORI: "NON SONO STATO IO"

"Non sono stato io a sparare". Sono state queste le prime dichiarazioni alla polizia di Daniele De Santis subito dopo esser stato fermato sabato sera per il ferimento del tifoso del Napoli Ciro Esposito. Una versione alla quale gli investigatori non credono: De Santis è in stato di arresto dopo le testimonianze raccolte e gli accertamenti tecnici sulle immagini in possesso della polizia scientifica. Su di lui è stato effettuato anche l'esame del guanto di paraffina del quale si attendono gli esiti.

13:31 CIRO ESPOSITO SARA' DIFESO DAL LEGALE DI MARADONA
Sarà il legale di Diego Armando Maradona, Angelo Pisani, a difendere Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito gravemente sabato scorso prima della finale di Coppa Italia. Il legale seguirà la famiglia del ragazzo in maniera gratuita dopo aver avuto mandato dagli zii del ragazzo.

13:25 MALAGO': "O NON SI E' FATTO NULLA O SI E' FATTO MALE"
"E' imbarazzante la reiterazione di quello che avviene negli stadi: significa che o non si è fatto nulla o lo si è fatto male. Ieri a Bergamo per una manifestazione sportiva mi e' stato addirittura chiesto di mandare tutti a casa". Lo ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò.

13:14 PADRE ALTRO TIFOSO DEL NAPOLI:  "ANCHE MIO FIGLIO PIANTONATO"
"Dopo la sparatoria di sabato, mio figlio Gennaro ha un proiettile nel braccio che non è ancora stato rimosso, perché l'ortopedico ha detto che è un po' pericoloso. Ha la mano sinistra perforata da un altro proiettile, insomma non sta ancora bene. Anche lui è ricoverato al Gemelli e anche lui è piantonato dalle forze dell'ordine ". Lo dice Vincenzo Fioretti, padre di un altro tifoso del Napoli, anche lui in attesa davanti al Policlinico romano. "I medici dicono che ci vorranno vari interventi - continua Fioretti -, noi siamo preoccupati. Quale genitore non lo sarebbe? Mio figlio ha 32 anni, è un grande tifoso del Napoli ma è un ragazzo tranquillo".
12:58 SPEZIALE: "DOLORE PER RACITI, MA SONO INNOCENTE"
"Sono addolorato per la famiglia Raciti" ma "io sono innocente" e "voglio gridarlo a tutto il mondo". Lo ha affermato Antonino Speziale, condannato per l'omicidio preterintenzionale dell'ispettore capo di polizia Filippo Raciti, sulla maglietta 'Speziale libero' indossata da un capo ultrà durante Fiorentina-Napoli di Coppa Italia. La dichiarazione è stata raccolta dall'ANSA attraverso il padre del detenuto, Roberto Speziale, che oggi è andato a trovare il figlio nel carcere di Agrigento. "Io continuo a dispiacermi per il dolore dei familiari dell'ispettore Raciti - ha detto Antonino Speziale al padre - ma sono innocente e non smetterò mai di gridarlo al mondo e spero che questa verità venga accertata. Chiederò tutela a miei legali, gli avvocati Giuseppe Lipera e Grazia Coco, perché non ho mai confessato un omicidio che non ho commesso".

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