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Vinicio Marchioni: "Con Vittoria Puccini ogni sera è straordinaria"

Arriva al Teatro Manzoni di Milano la pièce di Tennesse Williams, Premio Pulitzer nel 1955: "Lo spettacolo con più pubblico e consenso che ho fatto nella mia carriera", dice e Tgcom24 l'attore

- "Ogni sera io e Vittoria Puccini mettiamo in scena l'amore, capace di rompere ogni schema", così Vinicio Marchioni, per molti il Freddo di "Romanzo Criminale" racconta a Tgcom24 la magia di uno spettacolo, "La gatta sul tetto che scotta" del grande Tennessee Williams, che approda a Milano dopo oltre cento repliche in tutta Italia...

Secondo Premio Pulitzer nel 1955 (il primo, nel 1948, venne assegnato al drammaturgo americano per "Un tram che si chiama desiderio"), "La gatta sul tetto che scotta" trova il suo fulcro ancora una volta, come spesso accade nei testi di Williams, nella famiglia, nido di ipocrisie, bugie, fame di successo e di soldi e sentimenti inespressi. La pièce tutta "giocata" in una camera da letto mette a confronto Brick e Maggie, Vinicio Marchioni e Vittoria Puccini, una coppia che porta aventi da tempo un matrimonio bianco, senza figli e senza sesso. Maggie è perdutamente innamorata del marito, lui, ex sportivo che ha deluso le sue e le altrui aspettative, non riesce più ad amarla, beve e si è lasciato andare all'inedia.
Attorno a loro un torbido sottofondo:  c'è il  presunto sentimento omosessuale di Brick verso Skipper, un amico morto suicida tempo addietro, il fratello e la cognata arrivisti e opportunisti preoccupati solo di dividersi equamente l'eredità del padre a cui è stato diagnosticato un tumore.
Sul "tetto" di questa istituzione familiare, che sta per crollare e si sfalda "cammina" Maggie come una gatta sul tetto di una casa che scotta, decisa a non arrendersi e a salvare l'unica cosa che conta: l'amore.

Sul palcoscenico Vinicio Marchioni/ Brick appare con una stampella, ha appena avuto un incidente sportivo...
Con Arturo Cirillo (il regista, ndr) siamo partiti proprio dal blocco fisico del personaggio che corrisponde al suo blocco esistenziale. Brick non sa più che identità ha, non è più né la promessa dello sport che sembrava potesse essere né un uomo, perché non riesce ad amare Maggie nè a desiderarla, ma soprattutto perché ha amato e ama Skipper. Io credo che Brick sia un protagonista nascosto, che non vuole esserlo, lui lo spettacolo lo farebbe dall'inizio alla fine seduto sulla sua chaise longue a bere. E' un fallito, un deluso, un perdente...

Accanto a lui però c'è Maggie...
Maggie è un personaggio straordinario. Con la sua vitalità, il suo amore e la sua caparbietà riesce ad intaccare alla fine dello spettacolo questa inedia totale di Brick. E' lei che tiene in piedi tutto e tutti. 

Cosa c'è di te in Brick, un personaggio così differente dal bad boy che interpretavi in Romanzo Criminale?
E' sempre difficile trovare per forza qualcosa in ogni personaggio, che riconduca a se stessi, il bello però è che ogni attore può anche sparire dietro ai ruoli che interpreta, pur dando loro un corpo e un anima.
La chiave d'accesso nei personaggi che ho interpretato finora è per me però sempre una: l'umanità che c'è in loro, le connotazioni umane nelle loro più varie sfumature. Anche in personaggi così differenti come il Freddo e Brick, c'è un punto in comune: entrambi sono stati sconfitti dalla vita. Brick però è più fortunato, ha accanto una donna straordinaria.

Come è stato lavorare con Vittoria?
Con Vittoria Puccini è ogni sera un'esperienza straordinaria. Con lei ho già lavorato dietro ad una macchina da presa in “L'Oriana” e in “Tutta colpa di Freud” ma in teatro è stato ed è tutta un'altra cosa. Sul palco è una compagna di lavoro ideale, ha una sensibilità e un'umanità straordinarie ed èè stato incredibile vederla lavorare. Per lei era la prima volta a teatro e vederla affrontare questa prova che metterebbe paura anche ad attori più “navigati”, con la professionalità e l'umiltà che ha è stato davvero bello. Ed è bello stare sul palco ogni sera con lei e vedere come ogni sera entra nel suo personaggio e mette in campo tutta la sua carica seduttiva per conquistare Brick...

Tra Brick e Skipper c'è stato qualcosa di più di una semplice amicizia, come si parla di omosessualità nello spettacolo?
Abbiamo fatto almeno un centinaio di repliche arriviamo a Milano con la 102esima credo e riflettendo anche su altri spettacoli teatrali fatti, che hanno trattato questo tema devo dire di solito quando si parla di omosessualità tutti sembrano sciolti e disinvolti, se poi però vai ad affrontare la tematica in maniera più approfondita le cose si complicano. La grandezza di Williams è proprio questa: lui riesce ad attualizzare e rendere eterna la tematica e lo stesso fa con l'altro macrotema dello spettacolo, ovvero l'ipocrisia. L'omosessualità di Brick è in realtà un porsi delle domande sulla propria identità. La sua amicizia con Skipper è basata sui sentimenti i due uomini hanno provato l'uno per l'altro, non sulla carnalità e sulla fisicità. Io credo che ognuno debba esprimere la propria emotività e amare chiunque voglia. Quando si parla di omosessualità si pensa subito al rapporto carnale e invece ci sono moltissimi altri sentimenti intorno. La grandezza di questo pièce e di Tennesse Williams è proprio questa: ha creato personaggi come Brick e Maggie, che amano e hanno amato. Ed è soprattutto Maggie è il personaggio chiave, una donna che rimane accanto al proprio uomo perchélo ama anche se non è riamata.

Quindi l'amore vince tutto...
L'amore è il sentimento che più degli altri è in grado di frantumare ogni schema e in una famiglia come quella di Williams, fotografata spietatamente, l'amore è proprio ciò che riesce a scalfire tutto ed è questo che secondo me presentiamo in scena ogni sera, ad ogni replica, questa gamma di sentimenti e dinamiche emotive, che toccano tutti.

Puoi dire di aver raggiunto un traguardo nel tuo lavoro d'attore?
A 40 anni compiuti inizi a farti delle domande e a tirare bilanci. Questo spettacolo per me è molto importante ed è una sorta di punto di arrivo se non altro perché è stato lo spettacolo con più pubblico che ho fatto nella mia carriera...

Progetti televisivi in futuro?
Per ora sono in una fase in cui vado con calma, pondero... aspetto che finisca la tournée teatrale e dopo … mi voglio occupare dei miei figli, li sto trascurando un po'... la famiglia e i figli sono la cosa più importante in assoluta nella vita di un uomo.


La gatta sul tetto che scotta
di Tennessee Williams
Teatro Manzoni, Milano
Dall'11 al 28 febbraio



La gatta sul tetto che scotta

Dramma teatrale di Tennessee Williams. Dall'11 al 28 febbraio al Teatro Manzoni con Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni

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