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Terraforma Festival, la quarta edizione ha chiuso con numeri record

Il festival di musica sperimentale e sostenibilità, che si è tenuto a Villa Arconati (Milano) per tre giorni, ha accolto oltre 6mila persone

Terraforma Festival, la quarta edizione ha chiuso con numeri record - foto 1
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Ha superato ogni record la quarta edizione del Terraforma Festival, che si è conclusa domenica 25 giugno presso il bosco di Villa Arconati-FAR alle porte di Milano.

Tre giorni di musica sperimentale e sostenibilità a cui hanno preso parte più di 6mila persone, quasi il doppio della scorsa edizione, in prevalenza tra i 25 e i 29 anni. Un evento unico in Italia in un lungo weekend estivo particolarmente caldo, intenso ed emozionante.

"Rifarei tutto daccapo", ha commentato uno dei protagonisti storici di Terraforma, Donato Dozzy, reduce da un lieve infortunio, poi risolto, dopo un epico set a sorpresa che ha chiuso il festival. E rifarebbe tutto daccapo anche l'organizzazione di Terraforma. Non potrebbe essere altrimenti per una manifestazione ancora giovane ma in continua crescita, che quest'anno ha visto alternarsi oltre 23 artisti internazionali in 40 ore di musica, performance, installazioni, talk, workshop e, per la prima volta, playground per i bambini. Le 6mila persone che hanno partecipato (il 50% in più rispetto allo scorso anno) sono state accolte da una più ampia zona campeggio, illuminata interamente dalle lampade a energia solare realizzate dall'ong Liter Of Light.

L'autosufficienza energetica, uno dei traguardi di sostenibilità di Terraforma insieme al riciclo dei rifiuti generati (il 60% del totale), obiettivo condiviso con Fondazione Augusto Rancilio, con la società di gestione dei Servizi Ambientali A.Se.R e con Etica Sgr, è stata garantita anche al Pop-up Hotel, un servizio per la prima volta in Italia che ha accolto i propri ospiti in un piccolo villaggio di tende già pronte all'uso, arredate e dotate di letti e altri comfort.

Il 49% dei partecipanti (+9% rispetto al 2016), a conferma del richiamo sempre più internazionale di Terraforma, è accorso da ogni angolo del pianeta. E con ogni mezzo. Per sposare in pieno l'anima sostenibile del festival, due ragazzi (Niels e Zeno) sono arrivati dal Belgio in bicicletta dopo aver pedalato per oltre 900 km in poco più di una settimana di viaggio.

Il direttore artistico, Ruggero Pietromarchi, si è soffermato proprio sul pubblico di Terraforma: “Sono stati tre giorni straordinari. Il festival è cresciuto sotto tutti i profili: quello artistico, organizzativo e partecipativo. Una quarta edizione che conferma Terraforma come un punto di riferimento nel panorama internazionale dei festival di musica sperimentale. Vorrei sottolineare infine la qualità assoluta del pubblico, accorso da tutto il mondo per dare vita a un'atmosfera e un'esperienza unica nella cornice spettacolare di Villa Arconati".

La quarta edizione di Terraforma si è svolta senza intoppi, regalando momenti davvero immaginifici, come il concerto di GAS, i cui visual si sono immersi naturalmente nel bosco di Villa Arconati, ma anche l'affollata esibizione con il sintetizzatore Buchla in quadrifonia di Suzanne Ciani all'interno del Labirinto (ancora in fase di realizzazione, in collaborazione con Borotalco), e lo scossone live dei KAFR, in cui Rabih Beaini e Senyawa insieme hanno prima spaesato e poi esaltato la platea. Laraaji, con il suo workshop di yoga della risata e la sua performance ha ricevuto ovazioni, mentre i tribalismi mediorientali di Paquita Gordon con Ece Duzgit e i bassi di Mala al Sound System, senza contare i set eclettici condotti in modo magistrale da L.U.C.A. e Andrew Weatherall, hanno scatenato le danze. La terraformazione continua, arrivederci al 2018!