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"Insyriated", il coraggio di una donna contro i crimini e le violenze della guerra

Il film del belga Van Leeuw, per la seconda volta alle prese come regista, esce il 22 marzo: Tgcom24 vi offre una clip in esclusiva

ufficio-stampa

"Insyriated", dal 22 marzo nelle sale, è una pellicola del regista belga Philippe Van Leeuw.

Vincitore del Premio del Pubblico alla 67esima edizione della Berlinale, il film racconta le vicende di una famiglia intrappolata nella propria abitazione, durante la guerra a Damasco. Sarà Oum Yazan, la donna di casa, l'ultimo baluardo contro i pericoli del conflitto armato. Tgcom24 vi offre, in esclusiva, una clip del film.

Hiam Abbass (che interpreta proprio il ruolo di Oum Yazan) è madre di tre figli e non intende mollare la presa sulla casa che custodisce, in una Damasco sotto assedio per colpa della guerra. La donna ha reso l'appartamento un porto sicuro per la propria famiglia e per alcuni vicini, cercando di proteggerli da ogni pericolo. Il suo compito si fa sempre più arduo sino a quando le bombe minacciano di distruggere l'edificio, i cecchini trasformano i cortili in zone di morte e i ladri irrompono per saccheggiare e violentare. A quel punto per la madre coraggio, mantenere tra quelle mura il sottile equilibrio della routine, diventerà una questione di vita e di morte.

Il film, premiato alla Berlinale, nasce da una storia vera. "Un giorno, nel dicembre 2012, un'amica siriana di Damasco mi raccontò che nelle ultime tre settimane il padre era rimasto chiuso nel suo appartamento ad Aleppo, senza telefono o altri mezzi di comunicazione, a causa delle bombe e della guerra che stavano devastando la città. Mi sono immaginato quell'uomo solo, prigioniero nella propria casa e altri come lui, in lotta per sopravvivere un giorno alla volta" ha raccontato Van Leeuw ripercorrendo la genesi del film. 

"Quello che ho cercato di comunicare è la fragilità e la forza che possediamo quando siamo immersi in uno stato di pericolo. L'istinto che ci dà la resistenza per lottare al fine di sopravvivere e l'energia per auto-conservarci alle spese dei bisogni di altre persone mosse dagli stessi impulsi vitali e sbagli morali. Tuttavia non ci sono giudizi o prese di posizione morali, ma solo fatti disposti per esporre la cruda realtà" ha poi aggiunto. Van Leeuw, nato come direttore della fotografia, si cimenta per la seconda volta nel ruolo di regista dopo "Le jour où Dieu est parti en voyage" del 2009. 

Nel cast, tra gli altri, anche Diamand Abou Abboud (nel ruolo di Halima) e Juliette Navis (nel ruolo di Delhani).