FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

"Figlia mia", Valeria Golino e Alba Rohrwacher si contendono l'amore di una bimba

Dal 22 febbraio il film di Laura Bispuri presentato a Berlino

ufficio-stampa

Unico film in concorso alla Berlinale 2018, "Figlia mia" di Laura Bispuri arriva al cinema il 22 febbraio.

Ambientato in Sardegna, racconta un'estate nella vita della piccola Vittoria, divisa tra due madri molto diverse tra loro: quella che l'ha cresciuta (Valeria Golino), donna amorevole a cui è fortemente affezionata, e quella biologica (Alba Rohrwacher), figura fragile e dalla vita scombinata. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva.

Nella Sardegna occidentale ha luogo un patto segreto, destinato a rompersi, che vede protagoniste due donne madri di una stessa bambina. Da una parte c'è Tina (Valeria Golino), madre amorevole, ansiosa e affidabile che vive solo per la sua piccola Vittoria (Sara Casu) di dieci anni e, dall'altra, Angelica (Alba Rohrwacher), madre naturale, alcolizzata, fragile, dalla sua vita scombinata. Venuto meno il patto che le lega sin dalla nascita della bimba, le due donne si troveranno a contendersi il suo amore. Tina, sposata con il silenzioso Umberto (Michele Carboni), lo farà perché quella creatura la sente sua, il suo naturale prolungamento, l'essere che ha cresciuto; Angelica, invece, perché potrebbe essere il suo riscatto, la sua cura. La piccola Vittoria dovrà così combattere con le sue due anime: quella libera e adulta, ma senza rete che vuole segua Angelica nelle sue folli e pericolose escursioni nelle grotte, e quella rassicurante di Tina, la sola capace di poterle far vivere la normalità.

"Figlia mia" è l'opera seconda (dopo "Vergine giurata") di Laura Bispuri che "Variety" ha battezzato come "uno dei dieci talenti che più merita di essere tenuto d'occhio". "Racconto ancora una volta le femminilità imperfette, personaggi femminile forti, ma che non hanno paura della loro complessità", così la regista sintetizza il suo film.

E a proposito della sua mission creativa: "Non vorrei strumentalizzare troppo, ma il mio percorso al femminile è un piccolo atto politico. Mi sono stufata di vedere film con donne aspettano il marito in casa, vedere il mondo femminile così banalizzato".