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"Big Fish & Begonia", la ricerca dell'amore e della libertà in un universo fantastico

Esce il 21 giugno in Italia il fantasy animato dei cineasti Xuan Liang e Chun Zhang, già paragonato ai capolavori dello Studio Ghibli

Una favola immersa in una natura generosa quanto esigente, il rapporto tra vita, morte e rinascita, il coraggio delle proprie scelte, la ricerca della libertà e dell'amore.

Sono molti gli elementi narrativi e stilistici tipici di Hayao Miyazaki che è possibile ritrovare in "Big Fish & Begonia", fantasy animato cinese realizzato dai cineasti Liang Xuan e Zhang Chun. Il film arriva anche nelle sale italiane il 21 giugno: Tgcom24 vi offre una clip esclusiva.

Il film, campione d'incassi in patria con l'equivalente di oltre 85 milioni di dollari al botteghino, è stato frutto di un lunghissimo lavoro a quattro mani. I due autori hanno lavorato 12 anni su questo progetto, ispirato ad un classico della letteratura cinese taoista, "Zuangzi". Le difficoltà principali consistevano nel reperire i finanziamenti, arrivati poi dopo il successo di una campagna di crowdfunding, alla quale hanno aderito oltre 4mila persone.  Attraverso un riuscito mix di animazione tradizionale e 3D, la storia dipinge un universo fantastico nascosto sotto il mare, il mondo degli "Altri", parallelo a quello degli uomini. 

Gli "Altri", che non sono nè uomini nè dei, hanno speciali poteri e grandi doveri, come controllare il tempo, le maree, l'andamento delle stagioni e mettere al sicuro le anime umane, che dopo la morte arrivano nel loro mondo (le persone buone diventano pesci, quelle cattive si trasformano invece in topi). 

L'ordine di questo mondo viene messo a rischio da una ragazza, Chun (il cui nome significa "Begonia" e identifica i suoi poteri, legati alla cura dei maestosi alberi), che al compimento dei 16 anni, come vogliono le regole del suo mondo, va a visitare, per una settimana, in forma di delfino rosso, il mondo umano, per conoscerlo meglio. Nell'ultima giornata di visita però, Chun finisce impigliata in una rete proprio mentre si sta chiudendo il portale sull'Oceano che collega temporaneamente i due mondi. Riesce a tornare a casa solo grazie all'intervento di un giovane pescatore, che per salvarla, sacrifica la propria vita. 

Chun sente un profondo debito di riconoscenza verso il ragazzo (che chiama Kun) e decide di infrangere le regole e riportarlo in vita, andando a cercare, insieme all'amico Qiu, la sua anima, custodita in forma di piccolo pesce (come tutte quelle delle persone virtuose) dalla Signora delle anime. Una "missione" che finirà per sconvolgere gli equilibri del suo universo.
   
"Il film ha diversi livelli" hanno raccontato i due autori, che stanno già lavorando al sequel, "è una favola, ma si parla anche di senso di protezione, di ricerca della libertà. Si accenna al rapporto fra uomo e Dio e al concetto di casa. Speriamo che pubblici diversi vedano nel film cose differenti".

"Big fish & Begonia", le immagini del film