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Paolo Villaggio, la camera ardente e la cerimonia laica

Ieri il feretro è stato esposto in Campidoglio, in serata si è spostato alla Casa del Cinema

Paolo Villaggio, la camera ardente e la cerimonia laica - foto 1
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Folla e Vip per l'addio a Paolo Villaggio, scomparso lo scorso 3 luglio all'età di 84 anni.

La camera ardente in suo onore ieri è stata aperta in Campidoglio, nella sala della Protomoteca, dalle ore 9.30 fino alle ore 16.30. Alle 18.30 il Teatro all'aperto Ettore Scola, di Casa del Cinema, ha ospitato la cerimonia laica per l'ultimo saluto di familiari, amici e dei numerosi ammiratori.

Il feretro è stato accolto dai familiari, dal vicesindaco di Roma, Luca Bergamo e da una trentina di persone che di prima mattina hanno voluto rendergli omaggio. Tra i presenti anche Beppe Grillo, il ministro della Cultura Dario Franceschini, Lino Banfi, il regista Neri Parenti e l'attore Enrico Montesano.

Il ricordo del figlio - "Tutto questo gli sarebbe piaciuto ne sarebbe felicissimo", ha detto Pierfrancesco, figlio di Paolo Villaggio, arrivando alla camera ardente del padre. "Lui mi ha sempre detto: la vera sfortuna sarebbe morire durante i mondiali perché non mi si fila nessuno. Ho avuto la fortuna negli ultimi cinque anni di lavorare con lui e questo mi ha dato la possibilità di instaurare un rapporto che non ho mai avuto prima. A suo modo ha rivoluzionato il mondo del cinema. Con rispetto per il principe la sua maschera la paragonerei a Totò".

L'incontro tra il figlio e Grillo -Beppe Grillo e Davide Casaleggio sono arrivati in Campidoglio per rendere omaggio all'attore, passando dall'interno dell'edificio per evitare cronisti e telecamere. Il figlio di Paolo Villaggio ha raccontato l'incontro con il leader del M5S: "Beppe è stato gentile, mi ha detto che gli dispiace e io gli ho detto 'mi raccomando conto su di voi', ultimamente anche a mio padre piacevano i 5 Stelle".

Neri Parenti: "Tra noi funzionava perché era solo lavoro" - Il ministro della Cultura Dario Franceschini, il regista Neri Parenti e l'attore Enrico Montesano "Con Paolo abbiamo fatto 18 film insieme in 20 anni. Ci siamo frequentati solo per lavoro, forse è per questo che abbiamo lavorato insieme per tanto tempo. A cena saremo andati due volte". Così il regista Neri Parenti arrivando alla camera ardente di Paolo Villaggio in Campidoglio.

Enrico Montesano: "L'avrei voluto come fratello maggiore" - "Con Paolo ho fatto un film 'il Volpone' era sempre ironico mai banale ci vorrebbero degli uomini come lui soprattutto nei posti di comando. Lo avrei voluto come fratello maggiore, glielo ho detto spesso" ha detto Enrico Montesano.

Lino Banfi: "Non conosceva l'invidia" - Per Lino Banfi "a differenza nostra che eravamo più cialtroni lui era più intellettuale, aveva più studi, esperienza di partiti, di politica. Ho tanti ricordi, vista la stazza sua e la mia ci sono tanti ricordi di cibo, si rischiava di tutto. Io ne ho fatto di casini ma lui mi superava di gran lunga. Lascerà un segno indelebile nel mondo del cinema, devo dire che non è mai stato invidioso dei colleghi, era felice quando qualche collega faceva un film comico che faceva ridere".

I funerali laici alla Casa del Cinema - La camera ardente resterà aperta al pubblico fino alle 16.30. A seguire, alle 18.30, i funerali laici: una cerimonia al Teatro Ettore Scola della Casa del Cinema, un ultimo saluto con familiari e amici. Infine alle 21, sempre alla Casa del Cinema sarà proiettato il film 'Fantozzi' di Luciano Salce, preceduto da una testimonianza filmata di Paolo Villaggio. Intanto a tempo di record tornano in libreria i primi libri della serie, da tempo introvabili.