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Cannes, Tilda Swinton sulla Croisette con il film ambientalista "Okja"

Lʼattrice protagonista insieme a Jake Gyllenhaall, del film in Concorso "Okja" del regista sudcoreano Bong Joon-ho

Cannes, Tilda Swinton sulla Croisette con il film ambientalista
-olycom

Al Festival di Cannes 2017 sono arrivati Tilda Swinton, Jake Gyllenhaal e Lily Collins per la proiezione del loro ultimo film, "Okja", diretto dal sudcoreano Bong Joon-ho.

Il film in Concorso ed è il primo dei due progetti targati Netflix invitati sulla Croisette e finiti nel ciclone della polemica prefestivaliera. Si tratta di una fiaba animalista, ma anche una visione dissacrante delle tensioni sociali della nostra contemporaneità.

Il film di Bong Joon Ho è stato in qualche modo "sotto attacco", dopo le polemiche contro la produzione Netflix a proposito di opere del concorso destinate, almeno per la Francia, a non essere viste in sala. "Siamo super fan di Almodovar può dire qualunque cosa, c'e' spazio per tutti", hanno detto il regista con la sua protagonista Tilda Swinton, riferendosi alle clamorose dichiarazioni del presidente della giuria che aveva definito due giorni fa un "paradosso una Palma d'oro ad un film che non si vede in sala".

Attraversando i generi, mescolando i toni teneri e grotteschi, trasportando il pubblico dall'idilliaco paesaggio della natura all'orribile catena di montaggio dell'industria della carne, il film vuole essere "un manifesto" della nuova era vegetariana e ambientalista. Con il racconto della favola dell'indistruttibile legame tra Okja, il super maiale vegetariano cresciuto in alta montagna, con la giovane Mija, il regista parla della moda del mangiare naturale, della fobia Ogm, del marketing che governa la nostre scelte di acquisto senza interessarci alle sofferenze animali che ci sono dietro.

"Cominciamo nella natura incontaminata e finiamo nello stesso luogo ma quel viaggio - ha detto uno dei protagonisti, Jake Gyllenyaal - ci fa uscire diversi, più consapevoli, amanti degli animali e forse, come e' capitato a tanti di noi, decisamente meno amanti della carne a tavola".