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Sergio Cammariere: "Mi esprimo al piano, mi emoziono davanti al pubblico"

Il cantautore racconta a Tgcom24 il suo rapporto con il pubblico e lʼimportanza che hanno per lui i concerti live

sergio cammariere
ufficio-stampa

Cantautore e pianista Sergio Cammariere rappresenta una delle espressioni più vere e dirette della musica di oggi.

Con il piano e la voce riesce sempre a dare emozioni a chi ascolta. Le sue musiche, fortemente caratterizzate dal jazz, non sono mai banali così come i testi delle sue canzoni e Sergio, gradito ospite questa settimana a "Jazz Meeting", a Tgcom24 parla dell'importanza del contatto con la gente.

Sergio Cammariere: "Mi esprimo al piano, mi emoziono davanti al pubblico"

"Sicuramente una grande emozione che mi coglie davanti al pubblico - dice Cammariere - ogni volta che suono da vivo cerco di dare tutto me stesso. Insieme a me sul palco ho una band molto affiatata, dal momento che suoniamo insieme da 16 anni. Basta uno sguardo per cambiare un brano, sembra quasi che la musica nasca in maniera spontanea".

"Il pianoforte inoltre è lo strumento attraverso il quale esprimo tutto me stesso, mi piace creare l'interplay che è proprio del jazz, con i miei musicisti, in particolare con Fabrizio Bosso con il quale abbiamo condiviso diversi progetti. Tempo fa ad esempio abbiamo musicato diversi cortometraggi del grande Charlie Chaplin solo con pianoforte e tromba. Mi sento ispirato da pianisti come Keith Jarrett o in campo classico Arturo Benedetti Michelangeli".

Per molti musicisti è sempre avvincente l'abbinamento tra musica ed immagine

A mio avviso è sicuramente più facile comporre una colonna sonora che scrivere una serie di canzoni e realizzare un album, anche se io collaboro da 25 anni con Roberto Kunstler. Con lui abbiamo realizzato tutti i miei dischi e stiamo già lavorando per il prossimo, anche se continuerò a lavorare in diversi progetti. Mi dedicherò molto al jazz, poi il culmine il 29 settembre con la data al Teatro Manzoni di Milano.

Il tuo pubblico è sempre più ampio e competente....


Abbiamo un pubblico affezionato: c'è chi parte dal Giappone o dall'America per vedere i miei concerti e questo mi rende orgoglioso. Grazie ad internet la musica si diffonde più velocemente, cambiano le regole e il sistema di fruizione con la musica cosiddetta liquida. Io invece mi sento una cantautore "analogico", con i miei musicisti suoniamo anche dal vivo con strumenti acustici e credo che il pubblico ci apprezzi anche per questo. Noi che amiamo il vinile, spesso ascoltiamo il disco con la puntina e con la testina perché questi supporti hanno semplicemente una qualità migliore, non è solo un fatto di nostalgia.