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Pete Doherty: "Il prossimo album sarà il Risorgimento dei Libertines"

Headliner dellʼultima giornata dellʼHome Festival di Treviso, la band inglese ha spiegato a Tgcom24 i preparativi per il proprio futuro

Pete Doherty:
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A giudicare dalla loro sintonia nel backstage prima del concerto all'Home Festival di Treviso, sembra ritornata la complicità tra Carl Barât e Pete Doherty, i due cantanti e chitarristi che formano il fondamentale nucleo dei Libertines, tra le band più iconiche del rock britannico degli anni Duemila.

Dopo alcune difficoltà incontrate nella realizzazione del loro ultimo disco, a Tgcom24 confermano l'arrivo di un nuovo album ("Sarà il nostro Risorgimento").

Una volta entrati nel suo camerino, Pete Doherty - che indossa una vecchia maglia della Nazionale italiana - chiede ai giornalisti e agli addetti ai lavori se vogliono un drink. Felice e in vena di scherzi con Barât, il musicista risponde ironicamente a chi chiede quali siano i suoi cantanti italiani preferiti: "Leonardo Da Vinci... anzi, Eros Ramazzotti". Anche Carl non si trattiene: "Direi Carla Bruni! O quello de La vita è bella... come si chiama? Roberto Benigni".

A Tgcom24, prima il bassista John Hassall - apparso il più tranquillo e misurato della band - e poi lo stesso Doherty confermano l'arrivo del nuovo album, di cui Barât aveva già fatto vagamente riferimento in alcune precedenti interviste rilasciate a giornalisti britannici. "Abbiamo appena costruito uno studio di registrazione", dice John. Pete aggiunge: "Sì, abbiamo creato uno spazio che sta per diventare il nostro studio. Sarà il simbolo del Risorgimento dei Libertines, della nostra unificazione, nel senso che ci riuniremo fisicamente in quello spazio per scrivere e registrare le nuove canzoni. L'idea mi piace". Anche Carl vuole dire la sua, a metà tra l'ironico e il serio: "Vedi gli occhi di Pete, stanno sorridendo. Guarda quelli di John, sorridono. Si vede bene dalla pigmentazione. Intravedo il nuovo album".

Tornando invece al disco precedente - "Anthems for Doomed Youth" (2015), che ha sancito il ritorno dei Libertines sulla scena musicale dopo una separazione de facto dal 2004 - Hassall spiega ai giornalisti che inizialmente il processo di composizione del disco non è stato così semplice: "Quando siamo entrati in studio per registrare il nuovo lavoro non sapevamo in realtà come sarebbe andata a finire, come si sarebbe svolta la realizzazione. Abbiamo dovuto cercare di capire un po' quale sarebbe stata la strada giusta da prendere. Ma devo dire che ciò che è stato prodotto è molto buono".

Prima di andarsene per prepararsi all'esibizione ("Abbiamo il warm-up... raus!", urla scherzosamente Pete), c'è tempo per una semi-invettiva del batterista Gary Powell contro le piattaforme di streaming: "E' in corso una rivoluzione nell'industria musicale, che ormai è dominata da specifici nuovi artisti, come Taylor Swift, che vengono continuamente 'spinti' anche tramite iTunes, Spotify e molti altri servizi."

Il musicista spiega che "gli artisti sono costretti a stare in quelle piattaforme per 'stare a galla' nell'industria musicale. In realtà, da un certo punto di vista, può anche essere considerato un momento estremamente positivo per la musica", data la presenza di molteplici servizi di streaming per gli ascoltatori. "Più che altro, quello che andrebbe veramente cambiato è il metodo di monetizzazione degli artisti, che è completamente sbagliato. Con questo sistema gran parte del guadagno è degli inserzionisti pubblicitari e delle piattaforme, mentre i musicisti prendono ben pochi soldi".

"Tali piattaforme, quindi, dovrebbero accordarsi con gli inserzionisti pubblicitari per far sì che gli artisti possano guadagnare un po' di più. Questi servizi di streaming stanno completamente dimenticando che esistono solo grazie al lavoro degli artisti. Senza quest'ultimi, essi non esisterebbero proprio". E Pete Doherty conclude: "Gli artisti di oggi stanno nella loro stanza da letto anziché 'abbandonarsi' al mondo. Oramai le persone cercano disperatamente di creare e ottenere tutto ciò che vogliono con il loro computer...".