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Pelé, arriva sul grande schermo l'origine della leggenda

Lʼex calciatore ha presentato il film "Pelé", in uscita il 26 maggio, che racconta gli inizi della sua carriera

E' considerato il miglior giocatore di tutti i tempi, ma nell'anima Pelé è ancora il ragazzo della ginga che tirava calci ad una palla di stracci nella favelas brasiliana.

Il 26 maggio esce il film diretto da Jeff e Mike Zimbalist, che ripercorre questa prima parte della sua vita. "Ci sono diversi momenti nel film in cui devo fare davvero il duro per non piangere" ha svelato l'ex calciatore durante la conferenza stampa.

"Quando sono venuti a chiedermi di fare un film sulla mia vita ho pensato che fossero pazzi. Ho avuto la fortuna di lavorare in passato con attori e registi importanti, non capivo che cosa volessero" ha raccontato Pelé, che compare in un cameo ed è co-produttore della pellicola "Ma appena ho letto il copione mi sono commosso e ho realizzato che era un progetto diverso dagli altri. Racconta gli inizi della mia vita, la mia famiglia e la povertà. Il messaggio che volevo trasmettere ai ragazzi di strada è che possono avere successo se si impegnano".

Ad interpretare Pelé adolescente è il giovane Kevin de Paula, scovato per caso su una spiaggia. "Cercavamo un ragazzo che somigliasse fisicamente, ma che fosse anche un attore e oltretutto bravo a giocare a calcio. E' stata una bella sfida!" ha dichiarato il produttore Ivan Orlic "Abbiamo visto oltre tremila ragazzi, ma alla fine abbiamo trovato Kevin per caso. Eravamo sulla spiaggia di Copacabana per girare e trovare le location. Grazie ad un occhio attento l'abbiamo visto in un angolo del video ed era quello giusto".

"Pelé" si concentra sugli anni giovanili della sua carriera: dalle partite tra le baracche fino al 1958 quando, appena diciassettenne, trascinò la nazionale brasiliana alla vittoria del suo primo mondiale. "E' stato un momento molto importante sia per me che per il Paese. Prima a nessuno importava niente della nazionale brasiliana, dopo la vittoria invece tutti sapevano chi eravamo" ha ricordato l'ex calciatore.

In campo il Brasile si fece notare grazie alla ginga, uno stile di gioco antico e poco ortodosso, che dopo il '58 divenne famoso in tutto il mondo. Un concetto difficile da spiegare perché è "una cosa personale, che ognuno ha dentro di sé. E' puro spettacolo, non guardi solo una partita ma degli artisti". Pelé è il re della ginga, ma anche oggi "abbiamo tantissimi bravi giocatori, è difficile trovare tutte le caratteristiche in una persona sola. Lionel Messi è sicuramente quello con più ginga".