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Paolo Sorrentino e Matteo Garrone tra i premiati a Taormina

Pioggia di Nastri anche per Francesco Munzi e Mario Martone. Margherita Buy e Micaela Ramazzotti le migliori attrici

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ansa

Il meritato riscatto per i premi non vinti a Cannes, Matteo Garrone e Paolo Sorrentino lo hanno ricevuto a Taormina. Alla tradizionale cerimonia per i Nastri d'Argento, al teatro Antico, sono andati a loro i più importanti riconoscimenti. Al regista di "Youth La giovinezza", quello per il miglior film 2015, per la fotografia (Luca Bigazzi) e per il montaggio (Cristiano Travaglioli). "Il racconto dei racconti" ha conquistato invece i Nastri per i costumi (Massimo Cantini Parrini e la Sartoria Tirelli), per il sonoro in presa diretta (Maricetta Lombardo) e per le scenografie (di Dimitri Capuani).

Importanti riconoscimenti anche per "Anime nere" di Francesco Munzi al quale vanno i Nastri per la migliore produzione (Cinemaundici di Luigi e Olivia Musini) e per la sceneggiatura (ancora Munzi con Fabrizio Ruggirello e Maurizio Braucci). Tra gli altri premi consegnati un Nastro va alla musica di Nicola Piovani per "Hungry hearts uno invece a Francesco De Gregori per la migliore canzone nel film di Paolo Genovese "Sei mai stata sulla luna?".

Tra i film d'esordio "Se Dio vuole" di Edoardo Falcone con Alessandro Gassmann e Marco Giallini, si attribuisce il Nastro come miglior esordio. Mentre "Noi e la Giulia" di Edoardo Leo è stato premiato come migliore commedia e si porta a casa anche un Nastro come miglior attore non protagonista per Claudio Amendola.

Tra le attrici premiate come migliori protagoniste Margherita Buy per "Mia madre" e Micaela Ramazzotti per "Il nome del figlio", mentre il migliore attore protagonista è stato Alessandro Gassmann, con "Il nome del figlio" e "I nostri ragazzi".

Film dell'anno "Il giovane favoloso" di Mario Martone. Anche in questo caso una pioggia di Nastri al regista, alla produzione di Carlo Degli Esposti, alla sceneggiatura condivisa da Martone con Ippolita Di Majo e al protagonista Elio Germano, già vincitore del David di Donatello.

Prima volta al femminile per il Premio Nino Manfredi che è andato quest'anno alla brava Paola Cortellesi e alla sua ironia, confermata quest'anno anche nella sceneggiatura.