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Negrita: "Il nostro rock contaminato dal musical Jesus Christ Superstar"

La band racconta il nono album "9", che esce il 24 marzo, con 13 brani inediti

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agenzia

Sono andati a registrare in Irlanda, ma nel nono album dei Negrita, "9", non c'è traccia della musica folk. Perché la voglia era quella di tornare alle atmosfere rock di un tempo, in un posto, lo studio "Grouse Lodge", dove lontani da tutti potevano ritrovare se stessi. Ed ecco 13 brani inediti, da Poser a 1989, in cui la band di Arezzo parla di politica, tv e amore: "E' un lavoro dell'anima contaminato dal musical Jesus Christ Superstar".

Negrita: "Il nostro rock contaminato dal musical Jesus Christ Superstar"

Il gruppo formato da Drigo, Mac e Pau nel frattempo si è arricchito di altri due elementi, Ghando e Giacomo, oltre che Cristiano, che ormai fa parte della band da 10 anni. "Il nostro nuovo viaggio - raccontano durante la presentazione dell'album alla stampa - è partito da Roma, dove abbiamo partecipato alla riedizione del musical Jesus Christ Superstar al Teatro Sistina. E' stata un'esperienza strana perché per un mese siamo saliti sullo stesso palco senza spostarci come in tour. Il giorno lo passavamo in studio e la sera andavamo in scena. Le due cose si sono sovrapposte e influenzate, questo lavoro ci ha spinto a cercare anche per l'album quei suoni di fine anni Sessanta e inizio Settanta, di quel rock che cominciava ad avere un certo tipo di pretese".

Un album fatto di cuore, di emozioni radicate, con una piccola venatura Anni 80, "che poi è il nostro periodo". "Ci siamo allontanati dalla routine cittadina e familiare - proseguono - in questo studio immerso nella campagna, con sala e regia che erano due strumenti eccezionali. Qui ha fatto le sue ultime registrazioni Michael Jackson per sei mesi". Ed è qui che sono nate le tredici canzoni, da "Il Gioco", primo singolo per le radio, a "Non è colpa tua", passando dall'inno tra ironia e verità contro una certa società dell'apparire cantata in "Poser" scritta a quattro mani con Il Cile: "Volevamo ironizzare, ma scherzando si possono dire delle buone verità. Rivendichiamo una certa origine, oggi non esistono più band che arrivano dalla strada, non esistono i club, ma questa è la nostra storia, e pensiamo che la musica sia nata in questo modo. Non ci disturbano i talent, ci scoccia che non ci sia l'alternativa". E poi si passa a canzoni come "Que serà serà" e "Se sei l'amore", l'unica ballad dell'album.

Escluso "1989". Un brano che era nel cassetto da tempo ed è stato rispolverato: "E' una canzone che cerca di raccontare quello che eravamo in quel periodo. Si parla di Piazza Tienammen, Solidarnosc che va al potere in Polonia, la caduta del muro di Berlino. Un brano scovato nel nostro archivio, è uscito fuori questo pezzo vecchio, con una tematica anziana, e ci è sembrato un sodalizio perfetto".