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Natalia Lafourcade: "Per rialzarmi sono andata a riscoprire le mie radici"

La cantante messicana ha pubblicato il suo album. Un lavoro di rinascita dopo un periodo difficile, che affonda nella tradizione latino americana. E il singolo è diventato un successo in radio

natalia lafourcade 2015
ufficio-stampa

In questa estate che parla spagnolo, uno dei brani che dominano l'airplay delle radio è "Hasta la raiz" di Natalia Lafourcade. Definirlo tormentone rischia di essere svilente per una canzone dal testo profondo e dalla scrittura raffinata, che parla di rinascita dopo un periodo difficile. "Questo è un lavoro che mi fa rivivere come artista - spiega lei a Tgcom24 -. Sono tornata a scrivere con un nuova prospettiva".

Natalia Lafourcade: "Per rialzarmi sono andata a riscoprire le mie radici"

Una delle voci femminili più carismatiche del panorama musicale, una grande personalità, impegnata su più fronti, da quello della riscoperta delle proprie radici musicali (il suo penultimo album è stato un tributo ad Agustin Lara) a quello sociale, con il suo impegno in prima persona in progetti umanitari volti soprattutto a garantire libertà di studio ed espressione ai giovani del proprio Paese. Natalia ha alle spalle sei album ma è la prima volta che un suo lavoro arriva in Europa con la giusta eco. Forse anche perché "Hasta la raiz” è per lei come un nuovo inizio. Arrivato dopo un periodo di crisi personale e di ritorno alla scrittura in prima persona dei propri pezzi. "Per me è stato un obiettivo importante - spiega lei -. Quando ho realizzato il lavoro con le canzoni di Lara ho capito che dovevo affrontare la sfida, per me immensa, di scrivermi da sola i pezzi. Soprattutto scrivere qualcosa di meglio rispetto a quello che avevo fatto in passato. Era una grande montagna da scalare".

E come hai affrontato questa scalata?
Prima ho dovuto superare l'incertezza che ti prende davanti a un progetto nuovo. Poi ho attinto alle mie esperienze, alle mie emozioni. Ho mescolato la musica, i viaggi, le amicizie e la collaborazioni. È un disco che mi accompagna in un momento di rottura amorosa, dove bisogna ricostruire tutto. È un lavoro molto importante che sento mi fa rivivere come artista.

Nei momenti difficili l'ispirazione è più forte?
Ora che mi ci fai pensare... è indubbio che mentre avevo il cuore spezzato ho attraversato un momento di grande creatività. Ma spero non sia una regola, perché ora sono felice e sarebbe un guaio (ride - ndr). Nel disco comunque ci sono canzoni che parlano dell'amore non solo in termini tristi ma anche come sentimento che nasce.

L'amore qui è protagonista infatti in molti modi diversi...
Non solo. Spesso ho utilizzato l'amore per parlare in realtà di altre cose. Per me è arrivato il momento di pescare in altri argomenti. È uno sforzo e ci vuole molta disciplina. Queste canzoni le ho scritte in un momento particolare, ero molto triste e in tour per l'altro lavoro, ma se mantieni la disciplina lo puoi fare.

Quali sono le tue radici?
Le mie radici sono tutte le cose che mi hanno toccato da vicino. Le esperienze che ho fatto, gli insegnamenti che ho ricevuto. Il contatto con la gente dei posti dove sono cresciuta, con la famiglia e gli amici, quelli che mi aiutano nel cammino. Sono molto legata al Messico, e sono molto orgogliosa di essere messicana.

E musicalmente parlando?
In questo lavoro volevo connettermi molto con la tradizione del Latino America. Compositori come Simon Diaz, Violetta Parra. E poi Caetano Veloso, Agustin Lara. Quello che volevo era connettermi con la parte latina del Messico. Usare la lingua spagnola invece di quella inglese poteva essere una scelta poco "furba" da un punto di vista commerciale, ma affrontare un repertorio ampio come quello di Lara mi ha cambiato prospettiva.

Il tuo brano sta andando molto bene in Italia. Te lo aspettavi?
Il fatto di arrivare fino all'Italia è stata una sorpresa incredibile. Non era preventivato, ma la musica non la puoi contenere, ha il potere di viaggiare superando le barriere.

Avere interpretato le canzoni di Lara ha cambiato anche il tuo approccio nella scrittura?
Se tu ascolti i miei primi album e se li confronti con questo sentirai grandi differenze. Lara è stato il primo punto di riferimento, quello che mi ha indicato la via. Da lui ho imparato l'importanza della canzone. Prima di pensare a fare un disco devi pensare ad avere delle buone canzoni. Senza quello nulla ha senso.

Nel tuo disco convivono elementi spesso lontani: malinconia e leggerezza, tristezza e gioia. Ami i contrasti?
Immagino di sì. Non ho grossi filtri. Amo molto il sarcasmo, il mio umore è molto nero. Mi piace mischiare l'allegria con la malinconia. Cantare una canzone triste con una melodia leggera, e viceversa. E mi piace molto . La mia musica è un collage, contiene un po' di tutto. Amo mischiare le informazioni, la storia, le sensazioni, immagini e colori, tonalità.