FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Loreena McKennitt, un tour tra musica, storia e poesia

La cantante canadese, icona della musica celtica, arriva in Italia per cinque date con una formazione a tre

Torna in Italia per cinque concerti Loreena McKennitt.

L'artista canadese, icona della musica celtica, si presenta con lo spettacolo intitolato "A Trio Performance", in cui si esibisce con un chitarrista e una violoncellista in una dimensione intima dove la musica si fonde a racconti e poesia. "Quella che si instaura con il pubblico è una specie di conversazione dove posso raccontare le mie esperienze e le storie dietro le canzoni" dice lei a Tgcom24.

Uno show speciale in cui, con il contributo di Brian Hughes e Caroline Lavelle, possono essere esplorati con maggiore profondità molti temi che hanno influenzato e caratterizzato l'opera della McKennitt. Un tour che non si accompagna all'uscita di nuovo materiale, ma segue le ripubblicazioni in vinile, uscite a ottobre del 2016, di tre suoi album fondamentali come "An Ancient Muse", "The Mask And The Mirror" e "Parallel Dreams". Uno spettacolo particolare non solo nella forma ma anche nelle tematiche trattate. "Mi interessava dare una rilevanza contemporanea ad alcuni momenti della nostra storia - racconta -. Per esempio gli ultimi 15 minuti della prima parte del concerto sono dedicati a una specie di collage tra discorsi e canzoni che avevo scritto più di 20 anni fa per un progetto di one-woman show dedicato alle vicende degli irlandesi emigrati in Canada durante il tempo della carestia, intorno alla metà dell'800".

Un tema non certo da "canzonette" e che impone un'atmosfera particolare...
Sì, e infatti questa è sicuramente una performance più intima. Ormai è qualche anno che giriamo con questo tipo di show. In Canada e negli Stati Uniti c'è una forte comunità di immigrati irlandesi, molto radicata ma anche composta da immigrati recenti. Il tema è quindi molto sentito. Senza contare che si possono vedere molte connessioni con l'emergenza migratoria che sta investendo il Mediterraneo, quindi gli agganci con l'attualità sono molti. Ma lo show è servito anche per conoscere meglio me stessa. Quando mi esibisco con la band non amo parlare granché e perciò non mi capita di condividere molti dei miei pensieri e delle mie storie. Alla fine la gente si ferma all'esecuzione della musica.

Questa forma di spettacolo le permette quindi un contatto più intimo con il pubblico che viene ad ascoltarla?
Si, è più come avere una conversazione con chi ti viene a vedere piuttosto che fare un'esibizione che abbia una direzione univoca. E' ovvio che la gente in platea non mi risponde, non è che imbastiamo un dibattito. Ma c'è una maggiore comunione di spiriti e si avverte.

Nel corso del concerto vengono recitate poesie di grandi autori. Questi sono stati anche fonte di ispirazione o modelli nel corso della sua carriera?
Sicuramente il mio primo contatto con la poesia è stato quando ho avuto modo di studiare il lavoro di W.B. Yeats e ho capito il ruolo che ha avuto in Irlanda nel XX secolo. E come ha raccolto il folklore e le mitologie irlandesi e le ha tradotte nel suo lavoro. Questo è stato un ingrediente fondamentale nella resurrezione del nazionalismo irlandese di quel periodo. Più avanti sono stata esposta al lavoro pazzesco di Shakespeare, con il suo ampissimo spettro di temi trattati, che vanno dalla politica alla condizione umana. Ovviamente quando si è trattato di realizzare dei dischi quei poeti erano un punto di riferimento per il modo di trattare temi che sentivo vicini, ma non sono mai riuscita a raggiungere le loro vette.

Alla fine dell'anno scorso ha ripubblicato tre suoi lavori del passato ma solo in vinile. Crede che questo sia il formato migliore per godere della sua musica?
Ho letto un libro affascinante che si intitola “La rivincita dell'analogico” e uno dei capitoli era “Studiando la risurrezione del vinile”. Osservando il trend ho avuto modo di parlare con Bob Ludwig, un vero maestro del suono, che ha curato il mastering dei dischi. E ho chiesto a lui se il vinile desse all'ascoltatore un'esperienza particolare. E lui mi ha risposto di sì perché copre uno spettro di frequenze che altri formati tagliano fuori. Per questo, per esempio, la musica in vinile ha un calore diverso. Ma al di là delle motivazioni tecniche credo che la gente si renda conto che con il digitale le manca qualcosa. Uno vuole entrare in connessione con quello che sta ascoltando, avere qualcosa di fisico che ti spiega quello che stai ascoltando. Volevamo offrire uno spettro esperienziale più ampio di quello che ti possono dare altri supporti.

LE DATE DEL TOUR
23 marzo, Trieste - Teatro Rossetti
24 marzo, Padova - Geox
26 marzo, Roma - Auditorium Parco Della Musica
27 marzo, Firenze - Obihall
28 marzo, Milano - Teatro Della Luna