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Gianni Morandi in Bocconi per spiegare il suo successo social

Il cantante ha incontrato i ragazzi dellʼateneo milanese per raccontare, tra un aneddoto e una canzone, come ha conquistato Facebook

Folla per Gianni Morandi all'Università Bocconi di Milano.

Il cantante emiliano è salito in cattedra per raccontare il successo ormai consolidato della sua attività social su Facebook: un trionfo da 2 milioni e 300mila seguaci che lo stupisce ancora. "E' incredibile che abbia anche più fan di Fedez - dice lui -. Ha successo la foto 'professionale': ho preso 12mila like per uno scatto con Baglioni in tour e 80mila per un'immagine dove sbuccio una patata".

"Un capitano coraggioso che ha imparato a interagire con i social network". Così lo ha introdotto il direttore della Scuola Superiore Universitaria della Bocconi Antonella Carrù.

Dalla genesi quasi casuale del profilo creato da una fan barese alla sua abitudine a rispondere di persona ai commenti, Morandi ha raccontato alcuni aspetti di questa attività descritta come spontanea e genuina: "Ci tengo a chiarire che faccio tutto da solo, le foto sono mie o di mia moglie, le risposte sono mie - ha spiegato a margine - C'è stata una polemica sulla presenza di un social manager, ma il manager non lo voglio nemmeno come cantante, figuriamoci su Facebook!".

Nel corso dell'incontro Morandi ha anche ripercorso momenti topici ed esposto i suoi segreti: "Scrivere di cose semplici in cui tutti si identificano: quando parlo dei miei concerti arrivano pochi like, ma se sbuccio le patate...".

Davanti a quasi 500 ragazzi Morandi non ha parlato solo di social network, ma anche della situazione attuale della società. "Nei nostri anni Sessanta c'era la voglia e il desiderio di ricostruire un Paese che aveva perso al guerra - ha detto -. Erano gli anni del sorriso, del boom, contava la determinazione. Oggi quel tipo di speranza che avevamo in quegli anni non c'è più nei giovani, oggi ce la fa chi ci crede fino in fondo".

Spazio anche per qualche battuta sulla recente esperienza in tour al fianco di Claudio Baglioni nel progetto "Capitani Coraggiosi". "Con Baglioni ci siamo incrociati in tante occasioni, sono 12 anni che parlavamo di fare qualcosa insieme, ma ogni volta non era quella giusta - ha raccontato -. All'inizio dicevo 'Questo sul palco me lo mangio', mi sentivo fortissimo, avevo anni di esperienza alle spalle, ero interprete, cantante. Baglioni invece si è rivelato tostissimo: con la forza che ha sul palco c'è da stare attenti, ti bastona: un po' di competizione tra noi cantanti c'è sempre.