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Facebook oscura il documentario "Porno e Libertà"

Il social network censura un documentario sulla pornografia in Italia negli anni Settanta per la foto di un capezzolo. "I social sono lʼunico mezzo per farci conoscere - dice il regista - perso un anno e mezzo di lavoro"

La pagina Facebook del documentario Porno & Libertà (Porn To Be Free) di Carmine Amoroso, nelle sale da venerdì scorso, è stata oscurata dal popolare social network. Si tratta di un film sulla liberazione sessuale in Italia negli anni Settanta, tra pornografia, utopia e battaglie contro la censura. Dallo staff di Facebook fanno sapere che la pagina è stata bloccata “perché viola gli standard interni relativi alla pubblicazione di contenuti di nudo”.

Il regista a Tgcom24: "Stiamo scivolando verso la censura: nel documentario si parla anche di Marco Pannella che ha combattuto proprio la censura"

“Stiamo scivolando verso un periodo di oscurantismo senza neanche rendercene conto” - spiega a Tgcom24 proprio il regista Carmine Amoroso - “e la censura moralista di Facebook ne è una prova. Il fatto che venga rimossa la pagina di un documentario, a causa di un capezzolo mostrato sul manifesto, già è paradossale, ma ancora di più per un lavoro come questo che racconta la storia di persone, da Riccardo Schicchi a Marco Pannella, che hanno lottato proprio contro la censura”.

Ci può spiegare cos'è successo?
Siamo una produzione indipendente, il budget è scarso, abbiamo deciso di utilizzare Facebook per la promozione del nostro film.
Quando però abbiamo postato la locandina del documentario (s'intravede un capezzolo dell'attrice) il social network ha oscurato la pagina di Porno & Libertà. Non solo. Anche il mio profilo personale è stato bloccato per un mese.

Avete chiesto spiegazioni allo staff di Facebook?
Abbiamo provato a contattarli senza successo. Questa storia è kafkiana anche perché manca un interlocutore. Abbiamo mandato decine di mail in cui spieghiamo che il nostro non è un porno ma un documentario sulla libertà sessuale, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta.

Quindi Facebook vi ha censurato.
Sì. Negli anni '70 la censura veniva esercitata dal governo. Oggi invece il censore è Mark Zuckerberg e in gioco c'è la libertà di espressione di milioni di utenti.
    
Avete avuto danni?
Abbiamo perso la pagina con tutti i suoi contenuti: un anno e mezzo di commenti, foto e video. Facebook si non solo si fa censore ma infligge anche sanzioni senza possibilità di replica, come in un processo sommario dove manca la possibilità di difendersi. 

Ai tempi di YouPorn come vive il fatto che Facebook abbia deciso di oscurare un documentario sulla libertà sessuale?
Abbiamo portato in sala un film che la Commissione di Censura ha reputato di consentire in visione ai maggiori di 14 anni. Anche per questo siamo sorpresi che la locandina e la pagina Facebook siamo state bloccate dal social network. È paradossale.