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Enzo Avitabile: "Da 40 anni porto la mia 'world music' nei posti più sperduti"

Il 9 febbraio esce il cofanetto antologico "Pelle differente", un Best of della carriera che contiene lʼinedito di Sanremo "Il coraggio di ogni giorno"

Enzo Avitabile:
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Incontrare Enzo Avitabile per parlare del primo Best of della sua carriera "Pelle differente" che esce il 9 febbraio è innanzitutto una lezione di musica.

Quella "world music" che da 40 anni porta in giro per il mondo. "Ovunque - spiega - anche nei luoghi più disagiati, dove è difficile organizzare un concerto". Il cofanetto contiene 2 cd e 28 brani, di cui 2 inediti: "Respirando" e la canzone sanremese "Il coraggio di ogni giorno" che canterà con Beppe Servillo.

"Ho sentito di mettere un punto alla mia carriera - prosegue l'artista - Ma dovevo decidere su cosa puntare, avendo io una vasta produzione sinfonica, strumentale, per il cinema... ho scelto la forma canzone. Dall'82, quando ho iniziato, a questo festival di Sanremo". Un modo di raccontarsi alla sua maniera, sempre senza rimpianti: "Ciò che è stato è stato. E sono felice di dove sono arrivato. Sanremo compreso, essere lì per me è già una vittoria. E la non eliminazione decisa da Baglioni e' un modo per tutelare gli artisti, per tranquillizzarli. In questo modo". Già il placo dell'Ariston. Avitabile ci arriva dopo una vita. Quando negli Anni 80 si rifiutò di partecipare venne dichiarato "ingestibile".

 

Dopo 36 anni debutta al Festival un po' per "fare felice mio padre che non c'è più", un p' perché oggi "ti consente di essere te stesso, di tutelare il tuo suono e non pensare a come vestirti". L'incontro con Servillo nasce dalla "volontà di dialogo più che di duetto, tra la parola che diventa suono e viceversa, mi piaceva questa contaminazione". Il brano è dedicato a tutti i nessuno, "agli uomini di ogni giorno quindi a questa straordinarietà dell'uomo comune che riesce ad omaggiare la vita comunque ed ovunque, a chi si sveglia la mattina e affronta la vita combattendo i nemici storici della giornata, come la malattia... nasce dalle Vele di Scampia la mia terra, è un inno alla vita, il linguaggio è evocativo e vuol essere fortemente emozionante. È un messaggio da cuore a cuore che tende a creare stato di coscienza e speranza".

 

E dopo Sanremo che succede? "Torno ai miei concerti, a una diffusione capillare della musica, conservando costi non alti per dare la possibilità ai piccoli centri di fare un mio concerto. E' importante andare in ogni buco a portare la tua musica per farla ascoltare anche ai bambini e agli anziani".