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Elisa, per i vent'anni di carriera tre live e un punto di svolta

La cantante ha annunciato tre date evento a settembre allʼArena di Verona. E uno storico cambio di etichetta

Vent'anni di carriera da celebrare con tre serate evento.

È quello che fa Elisa, che in un momento di svolta importante della sua carriera (l'anniversario coincide con un cambio di etichetta) il 12, 13 e 15 settembre all'Arena di Verona sarà protagonista di "Pop - Rock", "Acustica" e "Orchestra", tre show unici, con scalette, arrangiamenti e scenografie diverse. "L'addio alla Sugar? - dice lei -. Nessun sentimento negativo, ho seguito l'istinto".

Per Elisa è un momento importante. Non solo perché vent'anni di carriera sono un traguardo che merita di essere sottolineato in modo importante. Ma anche perché coincidono che quello che a tutti gli effetti può essere considerato un nuovo inizio. Perché se il più delle volte un cambio di etichetta è un naturale passaggio nell'evolversi del percorso di un artista, in questo caso si tratta di uno strappo rumoroso, visto che a essere lasciata è la Sugar di Caterina Caselli, con cui Elisa è stata sin dall'inizio, per tutti questi vent'anni. "Abbiamo parlato dei sentimenti riguardo a questa cosa - spiega lei, visibilmente emozionata -. È stata una decisione molto sofferta e ponderata, alla quale ho pensato per anni. Ho iniziato con la Sugar, pensate che il primo contratto lo firmò mia madre perché io ero ancora minorenne. Ma in questo addio non c'è nessun sentimento negativo. Anzi. Il primo sentimento è quello di gratitudine per avermi aiutato a realizzare il mio più grande sogno. Però ho scelto di seguire l'istinto e collaborare con nuovi partner e la Universal mi è sembrata la scelta migliore".

Archiviato il passato (che però tornerà prepotente a breve con una raccolta antologica pubblicata proprio da Sugar) e ora di guardare al presente e al futuro prossimo. E se del nuovo album di inediti non si può parlare ("Sto lavorando su delle cose ma è davvero troppo prematuro affrontare questo discorso"), l'orizzonte è dato dalle tre date veronesi (per le quali i biglietti saranno in vendita da venerdì alle 15). E in tempi in cui l'Arena da tempio inviolabile della Lirica sembra essere diventata passaggio obbligato per chiunque abiti il mondo del pop nostrano, a rendere l'appuntamento unico ci pensa la sua articolazione. "I tre concerti sono molto speciali perché tutte e tre le sera si va in fondo alla musica attraverso gli arrangiamenti - racconta Elisa -. Il pop rock è una questione di energia e di scambio. Quando è tutto molto spontaneo ci sono momenti intensi, magici. La serata acustica è una serata che spazia. Ci sono atmosfere molto intime ma anche un sacco di musicisti sul palco, non pensate a uno show minimalista. In alcuni casi ci saranno anche contaminazioni con strumenti street. E poi la serata orchestrale, quella più inedita per me. È un po' nel cuore di tutte le cantanti vivere questa esperienza".

Probabile che le tre sere saranno impreziosite da interventi di ospiti, ma per fare nomi è ancora presto. Uno solo esce dalla sala ed è quello del maestro Ennio Morricone, ipotizzato per la serata orchestrale. La cantante lascia la porta aperta... "È sicuramente tra i miei desideri, quella con lui è stata una collaborazione di cui sono onorata. Però al momento non posso saperlo. Di sicuro ci proverò". La serata con l'orchestra di 40 elementi sembra essere quella su cui si concentrano buona parte delle attenzioni, non fosse altro perché a differenza degli altri due set, è quello per Elisa ancora tutto da esplorare. "Vorrei avesse un alone fluido, classico e tradizionale. Non voglio una serata contaminata con il presente". dice. E le canzoni? Se per il set "Pop - Rock" la scaletta va da sé e per quella "Acustica" troveranno ampio spazio i brani del periodo di "Lotus", per la terza sera, posto che pur in veste nuova i successi più amati ci saranno, la cantante inserirà anche brani esterni al suo repertorio, come "Caruso" e "Fly Me To The Moon". 

C'è tempo per affrontare anche il capitolo "Amici". "Mi ha tolto il tempo di pensare, lì sei costretto all'immediatezza - spiega -. Credo sia stato un bene perché è una cosa nuova che ho imparato nella vita. E' stato arricchente dal punto di vista umano, mi ha fatto capire cos'è una dinamica di gruppo". Ma quest'anno parteciperà ancora? A domanda Elisa fa finta di non sentire... A buon intenditor non servono le parole.