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David Guetta, non solo dance: "'7' è il mio manifesto di libertà e divertimento"

Il re della dance, a Milano per presentare il nuovo album "7", si racconta a cuore aperto, dalla nuova direzione musicale alla tragedia di Avicii

David Guetta, non solo dance:
ufficio-stampa

A quattro anni di distanza dal disco multiplatino "Listen" torna David Guetta.

Il re della dance ha pubblicato "7", un album doppio con una prima parte più marcatamente pop e una seconda di musica da club. Guetta è venuto a Milano protagonista di un evento in cui ha incontrato i fan per presentare l'album. "Non volevo fare un album di musica da club, ma solo di buona musica senza barriere - dice -, che fosse trap, pop o altro non mi interessava".

Un lavoro importante che vede (come al solito) la presenza di artisti che primeggiano nelle classifiche internazionali: da Justin Bieber a Sia, da Martin Garrix e Brooks ad Anne-Marie passando per G-Eazy, J.Balvin, Jason Derulo, Jess Glynne, Nicki Minaj e Steve Aoki. "7" è un album che vede Guetta allontanarsi dal recinto del mondo Edm per esplorare territori pop, trap e persino latin. Della genesi di questo disco ha parlato nel corso di un incontro con i fan avvenuto all'Armani Privè, a Milano. Il dj e produttore si prestato senza filtri a raccontarsi, partendo dalla scelta del titolo del lavoro. "Ho scelto "7" perché è un numero dai molteplici significati simbolici - spiega -, oltre a essere il mio settimo album. Ho affrontato alcuni cambiamenti nella mia vita e ho iniziato questo album con il solo obiettivo di divertirmi".

Qualche fan storico potrebbe storcere il naso di fronte alla virata stilistica presente in "7", ma per Guetta questo è solo il segno di essere sulla strada giusta. "Ho iniziato con l'idea di essere completamente libero, non volevo fare un album di musica da club, ma solo buona musica, che fosse trap, pop o altro non mi interessava  - dice -. Per me non ci sono barriere o limiti, la musica è semplicemente buona oppure no. E come produttore è stato molto bello affrontare tanti stili diversi. Nella mia carriera ho sempre voluto fare qualcosa di nuovo e ho preso sempre le critiche di chi mi contestava per aver cambiato come la conferma di essere sulla strada giusta".

David Guetta, non solo dance:
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In particolare hanno colpito le influenze latin di più di un brano. "Ho iniziato a sentire musica latina circa 3 anni fa, perché la mia compagna è cubana - racconta -. Ma non ero sicuro di me e quindi non ci ho fatto nulla. E' stato un errore! Poco dopo è diventata la musica più popolare del mondo. Quindi quando è diventata così famosa per me era già familiare". Nell'album c'è anche "Goodbye", che contiene un sampling di "Con te partirò" di Andrea Bocelli. "Era una melodia belissima e ho voluto usarla - dice Guetta -. La canzone è un grande mix di stili: c'è la melodia italiana, il latin di Jason Derulo e l'hip hop di NIcki Minaj".

Il dj francese produce musica a getto continuo, rivela di avere i cassetti pieni di album mai registrati, e che anche questo nuovo lavoro è figlio di un ripensamento in corsa. "Un anno fa l'album era pronto, già finito - spiega -. Ma non mi soddisfaceva. E così ho buttato tutto e ho ricominciato da capo. Vedevo la vita da una prospettiva completamente diversa". E alla fine ne è uscito addirittura un album doppio. "Inizialmente non era nei miei progetti di fare un album doppio. Si avvicinava la stagione di Ibiza e così ho preparato il disco club per quella: mi sono accorto che era venuto troppo bene e quindi l'ho pubblicato".

C'è spazio anche per un ricordo meno gioioso, quello della tragica morte di Avicii. "Avicii ci ha messo di fronte al fatto che non spossiamo spingere il nostro corpo e la nostra mente oltre certi limiti - commenta Guetta -. Dopo quello che è successo ho deciso di prendermi più tempo per me e per la mia famiglia. E la cosa bella è che lavorando meno sono migliorato: sono diventato più creativo e ispirato".

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