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Claudia Koll, da Tinto Brass alla fede: l'attrice compie 50 anni

Lʼartista folgorata da un incontro con Papa Wojtyla da anni ha scelto di dedicarsi interamente alla Chiesa

Claudia Koll, da Tinto Brass alla fede: l'attrice compie 50 anni - foto 1
-olycom

Claudia Koll festeggia i suoi primi 50 anni.

Ex musa di Tinto Brass in "Così fan tutte" è stata folgorata da un incontro con Papa Wojtyla e da anni ha scelto di dedicarsi interamente alla Chiesa. L'attrice, che si è definita una "grande peccatrice", dopo i film erotici e il grande successo in tv che l'ha portata con Pippo Baudo a condurre Sanremo nel '95, ha abbandonato quasi ogni impegno di spettacolo diventando "compagna di strada di Gesù".

Claudia Koll, da Tinto Brass alla fede: lʼattrice compie 50 anni

Dopo la scuola di teatro, la Koll si fa conoscere al grande pubblico perché viene sclta da Brass come protagonista, nel 1992, della sua pellicola. Seguono quindi la partecipazione all'Ariston come valletta al fianco di Anna Falchi e le serie tv di successo: insieme a Nino Manfredi in "Linda e il brigadiere" (1997-2000), "L'impero" (2001) e "Valeria medico legale" (2000-2002).

Ma durante il Giubileo, dopo l'incontro con il Papa, avviene la conversione. "Capii che nella mia vita c'era qualcosa che non andava: era naturale che mi rivolgessi al Signore, che chiedessi aiuto a lui. E lui mi ha aiutata, ha cambiato la mia vita", ha confessato Claudia che adesso si dedica esclusivamente a progetti teatrali legati alla religione. La sua scelta nasce da "tanti errori", da una spasmodica ricerca d'amore "attraverso strade sbagliate".

"Appena nata ho rischiato di morire, insieme a mia madre - ha raccontato la Koll - e lei, in un momento di disperazione, mi ha affidato alla Madonna del Rosario, la Madonna di Pompei, tanto che come secondo nome ho quello di Maria Rosaria. Nonostante una formazione così solida, tuttavia mi sono smarrita per strada, sono arrivata a un punto in cui ho collassato". Due le necessità profonde che l'hanno sempre condizionata: "Il bisogno d'amore, cercato però in uomini sbagliati, e per di più con la paura costante di essere abbandonata. L'altra è la ricerca della verità, che nell'attività di attrice mi faceva seguire il metodo americano dell'immedesimazione nel personaggio. Non potevano aiutarmi il denaro, il successo, gli amici potenti. C'era qualcosa più grande di me. Non è stato facile: venivo da una vita disordinata, ci è voluto del tempo per ricostruire e mettere ordine".