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Bussoletti presenta "Peso piuma": il nuovo disco in tre puntate

Il cantautore racconta le canzoni e il successo del video di "Selvaggia Lucarelli" che macina numeri da record su Youtube

Bussoletti presenta
ufficio-stampa

E' uscito "Peso Piuma", il nuovo album di Bussoletti, prodotto da Luca Mattioni per 8 Beat.

Il cantautore romano lo ha concepito in tre "atti", e quello uscito è il primo ep (con quattro canzoni), mentre i successivi usciranno dilatati nei prossimi mesi. A Tgcom24 ha raccontato questa idea discografica ("per dare modo di parlare con una certa continuità dell'album e tirare fuori più singoli") e il successo virale del video del singolo "Selvaggia Lucarelli".

- "Peso piuma" è il nome del tuo nuovo album. Spiegaci che significato ha questo titolo.
Ne ha due. Uno è per ricordare il reale peso specifico artistico che ho nel panorama italiano e l'altro perché penso ci sia bisogno di più leggerezza. Io la metto nelle mie canzoni ma in Italia ce ne sarebbe bisogno di più.

- Perchè hai deciso di dividere l'album in 3 ep di 4 canzoni?
Il tempo di vita di un album per un artista non coincide con quello dei media. Capisco l'esigenza di produrre notizie e di avere un certo ritmo. Il precedente disco dopo 3-4 mesi era vecchio. Quando uno scrive un album in modo sentito c'è dentro quasi un anno di vita tra scrittura e studio. Allora per dare l'occasione ai giornali di parlare con una certa continuità di questo disco e tirare fuori più singoli. Lo pubblichiamo in tre parti anche se è già finito.

- Quando usciranno gli altri due?
Tra settembre e ottobre uscirà il prossimo, mentre l'ultimo a gennaio, ma è già stato completato interamente.

- Il video del brano "Selvaggia Lucarelli" ha avuto un successone su YouTube, diventando virale. Te l'aspettavi?
Una certa logica giornalistica della ricerca della polemica e del click mi fanno pensare che la situazione dell'informazione italiana sia abbastanza preoccupante. La canzone non parla della Lucarelli, ma del bisogno di bellezza, se provassimo ad elevarci tutti, sarebbe meglio. Mi aspettavo che fosse un po' virale per l'argomento un po' lontano dai classici delle canzoni italiane ma anche per il nome della Lucarelli che attira.

- Qual è il filo conduttore musicale che lega le canzoni del disco?
Ci sono due fili. Uno è prettamente musicale creato da Luca Mattioni, ovvero un sound elettronico anni 80. L'altro è la scrittura. A me piace scrivere a 360° non solo di amore ma di argomenti diversi, sempre con un fondo di ironia perché, come per il titolo, mi piace prenderla sul ridere.

- Ti senti parte un po' della scena cantautoriale romana costituita da Silvestri, Fabi, Gazzè?
A 20 anni li andavo a vedermeli dal vivo, ero un fruitore e non un collega. La loro influenza nei miei riguardi è fortissima. Il contrario mi sembra irrispettoso: non mi metto ancora in quel giro e seguo la scia del loro lavoro