Napoli Teatro Festival al via
La terza edizione del Napoli Teatro Festival Italia, dal 4 al 27 giugno, è un Festival internazionale di creazione, che promuove nuove progettualità internazionali, utilizza come palcoscenico architetture e intere parti della città, invita artisti in residenza a Napoli, commissiona testi originali, propone ai registi spettacoli site-specific.
Questi i numeri: 23 i luoghi della città coinvolti: teatri storici e off, il Real Albergo dei Poveri, il Maschio Angioino, ma anche per la prima volta lex Birreria di Miano, il Dormitorio pubblico, il Real Orto Botanico, le scale del Petraio; 38 gli spettacoli del programma ufficiale (con i 39 del programma del Fringe Festival, saranno 77), di cui 12 promossi e prodotti dal Festival, 13 coprodotti, 13 partecipati.
La durata (il tempo per raccontare, per ascoltare una storia) è uno dei temi dominanti della terza edizione, con spettacoli di 12 ore o di soli 10 minuti; così lunghi da essere presentati a puntate (ogni giorno, per 20 giorni), oppure in due giorni e una notte; e poi spettacoli sul calcio e sul fenomeno Maradona; sui vincitori e sui vinti della storia; spettacoli che usano le nuove tecnologie, come il 3D, o che rivisitano i classici e portano la sensualità del tango in una toilette.
Questanno il Festival ha aperto il programma ufficiale con una anteprima (29 e 30 maggio). In uno dei due teatri realizzati allex Birreria, è stato messo in scena Lipsynch (cantare in playback) del drammaturgo, attore e regista canadese Robert Lepage che ma messo la tecnologia al servizio del teatro. In 9 ore 9 storie tra loro intrecciate, con 9 protagonisti cantanti. Dura 9 ore anche Auguri e figli maschi di Antonio Latella, sei monologhi per altrettanti sguardi dautore sul Fondamentalismo religioso, politico e culturale.
Dura 12 ore, invece, I Demoni di Dostoevskij adattato per la scena da Peter Stein che invita pubblico e attori a rimanere insieme per un giorno intero, con intervalli, pranzo e cena compresi (il Festival promuove la tournée internazionale di questo spettacolo, che in Italia sarà solo a Milano e Napoli). Spettacolo di lunga durata è anche Delitto e castigo, che dura due giorni da trascorrere nei vicoli dei Quartieri Spagnoli, dormendo in un albergo di questa parte di Napoli così simile alla città di San Pietroburgo di Dostoevskij, registi Gaetano Ventriglia (tra i protagonisti del Napoli Fringe Festival 2009) e Silvia Garbuggino.
Manuela Cherubini firma il debutto italiano della prima soap opera teatrale, scritta dallargentino Rafael Spregelburd. Uno spettacolo (teatro-novela) a puntate che dura unora ogni giorno, per venti giorni (quasi lintera durata del Festival), coinvolgendo più di cento personaggi, e che avvicina fino a confonderle in una sola, Napoli e Buenos Aires. La città di fuori/La città di dentro è lo spettacolo di Mario Gelardi, Giuseppe Miale di Mauro e Angelo Petrella (autore anche del romanzo da cui è tratto) per la regia di Mario Gelardi e Giuseppe Miale di Mauro che va in scena in tre giorni consecutivi. Lattesa è invece il titolo del progetto con cui il Festival entra in alcuni dei luoghi in cui ci trasformiamo in spettatori, voyeur delle vite degli altri. Cinque compagnie teatrali interpreteranno in questi luoghi, durante il festival e senza preavviso, brevissime pièce scritte per il Festival da 10 autori. Saranno scene tali da non rendere chiara la sottile differenza tra un dialogo scritto e recitato e uno di vita vissuta, tra finzione e realtà. Lo spettatore involontario delluno e dellaltro, potrà cercare intorno a sé il teatro-breve dellattesa, in una città teatrale come nessunaltra. Mario Fortunato ha curato per il Napoli Teatro Festival Italia la commissione dei testi delle 10 piéce a 10 scrittori: Dacia Maraini, Vincenzo Consolo, Andrea De Carlo, Maria Pace Ottieri, Milena Agus, Sandra Petrignani, Elisabetta Rasy, Ivan Cotroneo, i giovanissimi Pulsatilla e Paolo Di Paolo
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La città fa da palcoscenico anche a Ramblas: vie permanenti dellarte di strada (tra le performance del Napoli Fringe Festival 2009) con la direzione artistica di Giulio Barbato e Claudio Javier Benegas. Nellanno dei Mondiali in Sudafrica, il Napoli Teatro Festival Italia propone due spettacoli sul calcio: Football, football del regista bosniaco Haris Pasovic che con parole e danza celebrerà il gioco più bello del mondo che travalica nazioni, classi, ideologie e religioni (lo spettacolo è una coproduzione internazionale e porterà il Festival a Johannesburg durante i Mondiali di Calcio) ed El Diego Concerto n.10, musica dautore per goal e orchestra, cantata per grande banda e voci maschili (concerto-spettacolo con cui il Festival ritrova, dopo la prima edizione, il maestro Roberto De Simone a cui ha commissionato la partitura che sarà eseguita dallOrchestra del Teatro di San Carlo nel Massimo napoletano e accompagnerà le immagini del pibe de oro che scorreranno su un mega schermo). A scrivere la storia sono solo i vincitori o anche i vinti? Anche i vinti disegnano il futuro? Gli interrogativi accompagnano alcuni spettacoli e attività del Festival 2010.
Per Matthias Langhoff in Cabaret-Hamlet (rivisitazione del classico shakespeariano dove la vendetta assume i toni di una farsa) Amleto non è principe incerto, ma un vinto, che non è riuscito a raggiungere nessuna delle sue mete e dei suoi doveri. Marco Baliani nella Repubblica di un solo giorno parla dellultima notte della Repubblica di Roma che nel 1848, prima della certa sconfitta della mattina seguente, riuscì comunque a essere allorigine delle democrazie europee di oggi e si chiede quando il sogno è bello, i vinti diventano più importanti dei vincitori?. Il regista francese Michel Didym in Le tigre bleu de lEuphrate mette in scena le ultime ore di vita di Alessandro Magno, sconfitto da se stesso dopo aver ridisegnato il mondo antico.