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Romeo and Juliet, un amore moderno

Al via la terza edizione del Napoli Teatro Festival Italia, in programma fino al 27 giugno.

La maggior parte degli spettacoli è prodotta, coprodotta (con i teatri d'Europa e del mondo) o commissionata dal Festival, che invita artisti italiani e stranieri a lavorare insieme. "Romeo and Juliet" di Zeldin ha molti elementi di novità che Enzo Curcurù (Romeo) svela a Tgcom. Tra questi "il coinvolgimento nel cast di attori provenienti dal Nord Africa".

A quali sorprese assisteranno gli spettatori durante la visione di "Romeo and Juliet"?
Il festival ogni anno forma una "Compagnia europea" che viene poi diretta da un regista ogni volta diverso. Quest'anno l'intento era quello di coinvolgere soprattutto persone che provenissero dal mondo nord africano immigrati in Europa vista l'ambientazione del "Romeo and Juliet", pensata da Alexander Zeldin.

Che atmosfera si respira dietro le quinte di questo lavoro?
Si studia e si lavora sodo perché si parlano 4 lingue contemporaneamente durante le prove (anche se lo spettacolo è in lingua italiana). L'energia, l'entusiasmo di Zeldin e dei suoi collaboratori hanno formato un gruppo umanamente e professionalmente molto forte, creando sinergie preziose per lo spettacolo.

Cosa ti ha colpito dell'opera di Shakespeare?
Abbiamo cominciato le prove con un back-story dettagliatissimo scritto dal drammaturgo Houssein Omar con la "trasposizione" dei personaggi e degli ambienti ai tempi nostri in una periferia popolata di immigrati di prima e seconda generazione per introdurci nell'atmosfera dello spettacolo. Non avrei mai creduto di fare Romeo perché ho esattamente il doppio dell'età che dovrebbe avere e poi non credevo di avere le caratteristiche adatte. Infatti mi proposi per Mercuzio quando feci il provino. Poi lavorando con Zeldin e studiando il percorso di Romeo abbiamo trovato delle caratteristiche molto più complesse, rispetto all'idea che mi sono sempre fatto del mio personaggio, scoprendo un mondo quasi vicino al martire che all'idea del "giovane innamorato".
 
Punto di forza è la rappresentazione dei due amanti in bilico tra il mondo in cui vivono ogni giorno e quello dei loro genitori. Anche oggi si assiste a questo conflitto?
Il caso dei giovani Capuleti e Montecchi è forse tra i più estremi ma in quell'età, cioè nell'adolescenza si è estremi, non ci sono sfumature ma colori netti. In questo momento si parla di emo-generation: un'esplosione di ormoni, necessità, inquietudini, insicurezze. E' il momento della scoperta del sesso, degli altri, del corpo, delle proprie volontà. E' un età in cui ci si sente invincibili e fragilissimi, come gli eroi dei romanzi un età che va protetta e salvaguardata a distanza dai grandi, dai genitori che hanno un compito davvero difficile. In questo sono stato davvero fortunato ho avuto una famiglia esemplare che mi ha sempre sostenuto che ha avuto fiducia anche negli errori che ho fatto, fondamentali per il percorso di un giovane.

Andrea Conti

INFORMAZIONI: "Romeo and Juliet" Compagnia Teatrale Europea di William Shakespeare / regia Alexander Zeldin PRIMA ASSOLUTA In scena 4, 5, 6, 8 giugno al Teatro Mercadante - ore 20 (5 giugno ore 22) durata 2 h circa; Infotel 081 404423 tutti i giorni (compresi il sabato e la domenica) dalle 10 alle 14 e dalle 16 alle 20

(Nella pagina seguente le esperienze con Ottavia Piccolo, Manela Arcuri e i progetti futuri di Enzo)

La tua carriera a teatro è contrassegnata da scelte apparentemente opposte da "Terra di latte e miele” con Ottavia Piccolo a "Troia's Discount" con ricci/forte. Come mai?
Il bello di questo mestiere è che puoi cambiare e essere diverso ogni volta toccando mondi a volte completamente opposti. Ogni volta è sondare un nuovo aspetto di questo animale meraviglioso che è  l'essere umano con suoni, colori e parole nuove. Hai citato due esperienze effettivamente opposte ma allo stesso modo importanti e significative per me. L'incontro con Ottavia sia dal punto di vista artistico e umano è stata una tappa fondamentale; quella donna ha con se 50 anni effettivi di storia del teatro e del
cinema portati con una disinvoltura e una naturalezza esemplare passare due stagioni in giro per l'Italia insieme condividendo la scena, il ristorante, gli alberghi e le passeggiate è stato come rifare l'accademia e allo stesso tempo come sposare una modalità di vivere questo mestiere con l'avorio dei denti racchiusi in un sorriso costantemente esposto al sole.Con Stefano Ricci e Gianni Forte con il loro immaginario e le loro parole cosi vicine alla materia organica, senza filtri ho scoperto un contatto più autentico con me stesso, con il dolore, con il senso di appartenenza, con il vuoto, con tutto quelle reti di protezione che ci costruiamo per poterci conformare, il loro un teatro che respinge o che attrae ferocemente.

Si è parlato dei tagli agli cultura ultimamente, com'è la situazione del teatro in Italia?
La situazione è abbastanza preoccupante. Non dico niente di nuovo purtroppo. La cultura è una parola che fa paura in questo Paese, la si considera difficile, inutile, poco redditizia una "cosa" che frequentano solo i colti. E' invece il collante che unisce che fa crescere. E' anche vero che l' Italia almeno per quanto riguarda il teatro necessita di un vero Risorgimento. Sono cambiati il linguaggio, il codice, i luoghi e non si può pensare di proporre a un giovane spettatore spettacoli che non gli parlano che risultano altro da lui. Ma sono sicuro che questo è un fatto ciclico della storia, una volta toccato il fondo questo Risorgimento avverrà. Speriamo di esserci ancora!

Hai partecipato a "Caterina e le sue figlie" in una scena con Manuela Arcuri, cosa ti ha colpito di lei e se c'è un aneddoto collegato ai giorni sul set?
Ci siamo molto divertiti lei devo dire che oltre ad essere bellissima e' anche molto divertente e disponibile quando non giravamo giocavamo con i nostri cani che si stavano molto simpatici il suo Romeo e il mio Vituzzo.

Cosa ti aspetta dopo "Romeo and Juliet"?
Devo girare un film per il cinema con la regia di Andrea Baracco a luglio, poi un altro Shakespeare al Globe Theatre di Roma dove sarò Lucenzio in "Bisbetica domata" con la regia di Marco Carniti. Poi la ripresa della "Carmen" alla Scala di Milano con la regia di Emma Dante e in tournée con "Romeo and Juliet".

Andrea Conti