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La realtà celata secondo i Posh

I fratelli Salvo (voce, chitarra) e Alberto Minnella (batteria, voce) e Davide Caschetto (basso).

Ecco i Posh la band di Siracusa, influenzata dai Queen e dai Placebo, che presenta a Space Scout l'album "La realtà celata delle cose". "Abbiamo deciso di venderlo tramite una distribuzione esclusivamente digitale. Ciò ha permesso di raggiungere 260 Paesi, in tutto il mondo, mantenendo molto bassi i costi di realizzazione, facilitando l'acquisto del disco", dice Alberto.

Quando è uscito l'album "La realtà celata delle cose"?
Il nostro album è uscito nel gennaio del 2010 per la Smoothnotes Publishing di Giacomo Bondi. Abbiamo deciso, di comune accordo con l'etichetta, di venderlo, per il momento, tramite una distribuzione esclusivamente digitale. Ciò ha permesso di  raggiungere 260 Paesi, in tutto il mondo, mantenendo molto bassi i costi di realizzazione, facilitando l'acquisto del disco.

Come mai avete deciso di intitolare così il disco?
Durante l'incisione dell'album e, soprattutto, la stesura dei testi, ci ha sempre pervaso l'idea "pirandelliana" della duplice prospettiva di una stessa verità. Una visione disgiunta, e a volte ipocrita, di chi, pur non portando una maschera, si cela dietro verità costruite, spesso sintomo di disagio di un male sociale comune. Tutto questo non è per niente lontano dalla musica e dall'arte in genere. Basti pensare a quanti nascondono note e parole dietro generi musicali che, irrispettosamente, obbligano l'artista e  l'ascoltatore a doversi chiudere dentro una gabbia concettuale.  

Qual è il filo conduttore di tutte le canzoni?
Con il senno di poi, abbiamo notato, che l'anima comune a tutti i brani è di sicuro l'acqua. Essa non è mai una sola cosa: è fiume e mare, è dolce e salata, è nemica ed amica, è confine e infinito, è “principio e fine” . Un elemento univocamente positivo e negativo, cosi com'è un amore o la vita stessa. L'acqua intesa come mare o oceano, ad esempio, ha in noi l'immaginario del fascio dell'ignoto, della solitudine di un marinaio o della ricerca. Proprio come l'anima, essa è irrequieta e non ha posa.

Com'è nata la canzone "Il ballo dei licei"?
In una delle tante pause fra una "take" ed un'altra, improvvisammo un po di riff, piuttosto dance direi, che avevano il sapore di 'Hot Space' dei Queen.Finita la jam, ritornammo a registrare il brano in questione (non aveva ancora un titolo), ma non ricordo bene come, iniziai a risuonare i riff di chitarra di prima, seguito dalla cassa "in quattro". Il risultato fu un brano strumentale stranissimo, che però ci piaceva molto. Era cosi particolare e strana, per noi e per le nostre orecchie, che decidemmo di provarci su una melodia vocale a due voci "alla Battisti". Il testo venne in seguito, giocando sugli stati emozionali adolescenziali.  

E' possibile in una città come Siracusa farsi spazio musicalmente?
Come in tutte le città che non siano Roma, Firenze, piuttosto che Milano o Torino, è difficile emergere sotto qualsiasi punto di vista. Partendo poi dal sud, non è neanche facilissimo spostarsi in centro o nord Italia, per via dei costi eccessivi che un gruppo che non ha "cassa" non riesce a sostenere. Ma qui nessuno si è mai perso d'animo, ed esistono progetti musicali e, specialmente, musicisti, a nostro avviso, di grande talento che piano piano stanno sfondando il muro di gomma dell'anonimato e dell'eterno stato di artista emergente.  

La formazione dei Posh è sempre stata questa o è cambiata nel tempo?
Fino al 2009, dunque, fino al termine delle riprese del disco, il trio era composto da me, Alberto e da Federico Salemi, bassista e coautore di tutti i brani dell'album. Per una divergenza di vedute, nell'ambito dello showbiz discografico/musicale, Federico ha deciso di lasciare il progetto "Posh" e di dedicarsi ad altro. Cosi, durante la gestazione manageriale per l'uscita della nostra ambigua creatura, abbiamo avuto il tempo di scegliere la persona giusta, che sposasse il progetto e noi e dopo pochissimo abbiamo riformato la famiglia con Davide Caschetto, che ha portato una ventata d'aria nuova all'interno della band.

Quali sono i vostri artisti di riferimento?
Siamo tre musicisti con tre differenti gusti musicali, ma con un amore comune: quello per il pop/rock inglese. Band come i Queen ci hanno influenzato molto per le orchestrazioni musicali in fase di registrazione; cosi come i Placebo, per l'aver miscelato una voce "pulita" all'interno di un sound assolutamente rock o i Beatles per il concetto stesso di "canzone". Amiamo molto anche la musica italiana, con una particolare predilezione per artisti come Tenco e Modugno.

Prevedete qualche esibizione live questa estate?
Stiamo organizzando uno showcase itinerante, per quanto riguarda la Sicilia e la stagione estiva. Il vero tour partirà da novembre in poi, e presto comunicheremo le date sul nostro sito e sulla nostra fan page di Facebook.

Andrea Conti