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Irene Grandi e le regole dell'amore

La cantautrice si confessa a Tgcom

Archiviata l'esperienza sanremese, Irene pensa già al tour e all'estate.

"Ho cantato 'La cometa di Halley' perché è sull'amore che brucia. Ma chi le conosce poi le vere regole dell'amore?", spiega a Tgcom. E sull'album "Alle porte del sogno": "Le canzoni sono nate nella capanna tecnologica, immersa nella natura, del mio produttore Pio Stefanini. Eravamo totalmente immersi nella natura. Talvolta è dalla noia che nasce la creatività".

Insomma la natura "come fattore rigenerante e fonte continua di ispirazione - spiega Irene -. In quella casa di campagna è nata la prima versione di 'Bruci la città' quindi c'era già una certa predisposizione per tornarci e poi vicino c'era un paesino (Borgo San Lorenzo) in cui facevamo la spesa, mangiavamo bene. Insomma c'era un senso di relax generale".

Nel disco Irene ritrova autori che sono suoi collaboratori storici e inedite collaborazioni. C'è l’amico Gaetano Curreri degli Stadio, che aveva firmato assieme a Vasco diverse canzoni per Irene in passato, e che questa volta scrive "Stai ferma". E c'è un giovane poeta toscano Alfredo Vestrini: "Ci siamo incontrari per caso - racconta l'artista -, proprio in campagna. Con lui abbiamo scritto una delle canzoni d'amore del disco 'Mi manca'. E' stato un flusso creativo immediato, tanto che alla fine Alfredo ha esclamato 'Ma quasi quasi la canto pure io'. Insomma un bel complimento". Non manca il tema della natura come nel brano "Greensburg".

"Mi ha ispirata la storia di questa città spazzata via da un violento tornado e poi ricostruita. Oggi è una realtà impeccabile e costruita secondo i criteri più aggiornati eco-compatibili. E' un piccolo sogno che vorrei si realizzasse per tutte le altre città del mondo. Cosa accadrebbe se dovessimo ricostruire di nuovo il mondo da capo e completamente?".

Andrea Conti