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Uscita di Sicurezza della musica

I segreti della band su Space Scout

Tutto è iniziato nel 1992 quando "eravamo ragazzini innamorati della musica, del rock", spiega Fabio della band Uscita di Sicurezza.

Un nome curioso per un gruppo che è nato per caso "durante un intervallo delle lezioni alle superiori vicino alle scale antincendio". In preparazione un album che ricalca lo stile del singolo lanciato da poco "Sei per Sempre".

Come mai avete deciso di fondare la band nel 1992?
Eravamo ragazzini innamorati della musica, del rock e dei mostri che ascoltavamo sui cd e guardavamo su Mtv (quando ancora faceva la televisione musicale). Volevamo diventare come loro, pensavamo di diventare come loro. Era il momento della vita in cui sei convinto che solo perché desideri una cosa con tutto te stesso questa non possa non avverarsi. Forse in fondo cercavamo solamente il nostro modo per essere un po’ speciali.

Perché chiamarvi proprio Uscita di Sicurezza?
Erano 6 mesi che si cercava un nome nuovo, all’epoca il gruppo si chiamava “The Wild Billy’s Circus Band”, impronunciabile e troppo lungo ma soprattutto volevamo un nome italiano, perché ci rappresentava di più. Si era tutti estenuati perché non si riusciva a trovare un nome che piacesse. Un giorno, durante un intervallo delle lezioni alle superiori, Ruben e Franz erano seduti in corridoio davanti alla porta che dava alle scale antincendio. Quindi nessun significato filosofico o robe del genere!

Il vostro Ep si intitolava "Tty-Shi e l'ultimo bicchiere da Radio Franza", da dove nasce l'ispirazione per il titolo?
Era un saluto a due amici e compagni di strada. Abbiamo suonato con Shitty e Franz per dieci o più anni: sono cosa che rimangono, al di là di tutto quello che può succedere, dentro di te. Quell’Ep è suonato anche da loro, volevamo dedicarglielo senza però che la cosa fosse troppo sbandierata: non è mai facile mettere in piazza quello che si prova, noi per farlo cerchiamo di utilizzare la musica, solo con le parole non siamo tanto bravi…
 
Come nasce "Sei per Sempre"? Da dove avete tratto ispirazione?
"Sei per Sempre" è l’ultimo pezzo che abbiamo scritto, e di sicuro rappresenta il figlio… strano della famiglia. E’ un pezzo nato in un lampo, come se fosse nato dal nulla anche se in realtà i pezzi che nascono così sono i pezzi che nascono dai sentimenti più sedimentati, quelli che si mettono lì sul fondo e maturano aumentando in volume fino a quando sono troppo grossi – ed allo stesso tempo maturi – e devono per forza uscire. Siamo entrati in studio senza averla mai provata tutta, il testo ad esempio non era mai stato cantato! Ruben alla fine di una sessione di prove, mentre stavamo smontando gli strumenti, se ne è uscito con il riff iniziale e tutti gli siamo andati dietro quasi all’unisono una volta capiti gli accordi del giro. E’ stato magico, non ci era mai capitato. Il testo l’hanno poi scritto a 4 mani Ruben e El Trono nella cantina del primo, e anche questo è uscito di getto. E in studio sembrava che ogni cosa fosse stata pianificata: i riff entravano, gli assoli giravano, la metrica del testo andava… E’ un pezzo che non avevamo mai suonato e che girava come se suonassimo da sempre. In fondo è questo quello che vuol dire suonare insieme da così tanto tempo, e non è molto diverso da quello cui si arriva dopo anni e anni di matrimonio…. Avete mai notato parlando ai vostri nonni che anche senza volerlo uno riesce sempre a finire la frase che l’altro inizia? O che a volte imprecano nello stesso momento e alla stessa maniera? Tipo Qui Quo e Qua! Ecco suonare insieme da tanti anni ti fa diventare un’anatra alta 90 centimetri! Ma che ti frega se puoi stare assieme ad altre anatre che fanno parte della tua famiglia e con cui girate sulla stessa onda senza quasi accorgertene tanto è normale?

Cosa potete anticiparci del nuovo disco?
Sarà molto eterogeneo, con pezzi più facili, alla "Sei per Sempre", e pezzi più complessi, intimisti. Questo disco sarà effettivamente rappresentativo di quello che abbiamo fatto tra l’uscita dello scorso Ep e oggi. Ogni canzone è stata composta in momenti diversi, e una dopo l’altra presentata live al pubblico, con l’unica eccezione di "Sei per Sempre". Le abbiamo scelte per quello che ci comunicavano e pensavamo comunicassero all’esterno. Sono esattamente piccoli capitoli della nostra vita, con "Sei per Sempre" a definire il temporaneo punto d’arrivo, ovvero il punto in cui eravamo arrivati quando ci siamo detti “Ok, adesso buttiamo giù il riassunto!”. Per ovvie ragioni di tempo e budget, noi non ci mettiamo a tavolino a scrivere un album intero; ma guardato sotto questo punto di vista il prossimo lavoro avrà il concreto significato riassumibile in “Ok ragazzi, noi abbiamo vissuto questo, e al momento siamo così!”.

Andrea Conti