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"Sono Samuele Bersani, un abusivo"

Il cantautore a Tgcom con il nuovo cd

A tre anni di distanza da "L'aldiquà", Samuele Bersani torna con "Manifesto Abusivo" e brani che spaziano dalla "lettera d'amore per la città in cui vivo" ("Bologna"), al "jazz in romano con la mia zeta bolognese" ("Ragno") fino ai "ricordi della pre-adolescenza di 'Lato Proibito' quando nascondevo la rivista hard sopra l'armadio".

Tour ricco di sorprese dal 2010 e a Tgcom rivela una futura collaborazione con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro.

"Le parole non posso essere fini a se stesse devono essere accompagnate dalla musica che ha un valore fondamentale". In questa considerazione è rinchiusa esattamente la filosofia di "Manifesto Abusivo". Tra i brani che colpiscono al primo ascolto "Bologna" con i versi "è comodo avere poteri speciali/per schivare le armi da taglio e le merde dei cani". Notevole il jazz di "Ragno" scritto da Angelo Conte e arrangiato da Bersani con i suoi collaboratori. Poesia in "16:9" quando Samuele canta "con gli occhi socchiusi fino a sentire una lacrima/anche solo una/ la sintesi perfetta di tutta una vita/ fra dolore e felicità/ sull'ombra di un aereo/ che in su se ne va". E l'ironia dolce-amara in "Lato Proibito" quando confessa "in gran segreto tenevo un porno sopra all'armadio perché in fondo/cominciavo ad avere un lato proibito". C'è Stefano Bollani al pianoforte per una versione speciale de "Il bombarolo" di Fabrizio De André, che inspiegabilmente è disponibile solo su ITunes, o forse è solo marketing? Le musiche sono coinvolgenti, avvolgenti, testimonianza e risultato di cosa riesce a produrre ancora la musica italiana quando è di qualità e non omologata, come purtroppo sembra stia diventando in questi ultimi tempi.

Cos'è successo in questi tre anni?
Ne ho impiegati due a lavorare tra Bologna e una casa di campagna a Cattolica. Ho anche speso 3/4 del mio budget per produrre questo album, che non è magari quello che si aspettavano i miei discografici tanto che, definendolo 'autunnale', hanno spostato l'uscita dall'8 maggio al 2 ottobre. Sia chiaro: non ho fatto un album di nicchia, anzi questa definizione mi sta sulle palle, io scrivo per tutti e indistintamente.

"Manifesto Abusivo" come punto di svolta?
Diciamo che non amo fare per due volte le stesse cose a 39 anni. Voglio che chi indossa un mio vestito, che fuor di metafora rappresenta il mio disco, sia colto di sorpresa per i colori nuovi, il taglio e anche il modello all'avanguardia.

Perché hai titolato così il tuo disco?
Racconto solo un aneddoto. Un pomeriggio stavo passeggiando per le strade di Bologna con Rudy Zerbi, il direttore artistico della Sony che appare spesso ad "Amici", tutti i ragazzini chiedevano a lui l'autografo mentre a me non mi calcolava nessuno! (ride, ndr). Ecco perchè sono un 'Manifesto Abusivo".

"Bologna" è una radiografia impietosa delle condizioni in cui versa...
E' una lettera d'amore che inizia con uno schiaffo e un elenco di cose che non vanno. Per poi chiudersi con una vibrante dichiarazione di affetto. Ormai Bologna è molto diversa rispetto a quando sono arrivato io nell'81. C'è paura del cambiamento, paura della paura. Alle 22 è tutto chiuso e le strade sono semi-deserte. Si è arrivati a questo punto perché le forze progressiste, che avrebbero dovuto ammodernare la città, si sono rivelate conservatrici ai massimi livelli e mi riferisco al sindaco Cofferati.

"16:9" sembra quasi la sceneggiatura di un film, una ragazza disoccupata in cerca di clienti per un lavoro precario. Com'è nata la canzone?
Un giorno ho notato una ragazza a Bologna che metteva bigliettini ovunque, ho letto uno di questi e c'era scritto 'Riparo unghie a 10 euro', l'ho trovata geniale. Poi una notte, mentre tornavo dallo studio, l'ho rivista. Non volevo fare il maniaco ansimante così l'ho osservata dall'altra parte della strada. L'ho inseguita fino a casa, immaginandomi cosa facesse dopo, quali fossero i suoi pensieri e così ho scritto questa canzone. Ho chiuso il testo con un aereo che vola sopra la testa della protagonista e la sua ombra se la inghiotte.

Vorresti fare il regista?
Lo farò, del mio prossimo video che sarà "Pesce d'aprile", a meno che non scelgano un altro singolo ma io tengo molto a questa canzone. La regia è un vecchio pallino che avevo da ragazzino, in particolare ero affascinato dagli horror. Anzi farò un video horror! (ride, ndr)

Hai partecipato con Pacifico, Manuel Agnelli, Malika Ayane e Giuliano Sangiorgi all'evento SongAcross, cosa ti ha regalato quella serata?
Tantissime emozioni e la soddisfazione di essere apprezzato dai colleghi. Ero molto teso quella sera perché da due anni non mi esibivo, poi è andata tutto benissimo. Con Giuliano Sangiorgi abbiamo duettato in "Giudizi Universali" e "Ferragosto", lui lo conoscevo già ma dopo quella sera abbiamo 'fraternizzato'.

C'è una collaborazione in vista?
Sì, ci stiamo già lavorando.

(La foto è di Monica Silva)

Andrea Conti