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Siracusa, trionfo per le tragedie

E la nuova scoperta Massimo Nicolini

Si è conclusa la stagione 2009 delle rappresentazioni classiche di Siracusa.

Gli spettatori per le due tragedie ("Edipo a Colono" e "Medea") sono stati oltre 135mila, con un incremento del 20% delle presenze turistiche in città. Una delle sorprese è stata il giovane Massimo Nicolini nel ruolo di Teseo in "Edipo a Colono". Due fan club su Facebook e ragazze in visibilio ad ogni ingresso in scena. "Un'esperienza indimenticabile", dice a Tgcom.

Al primo ingresso di Nicolini a cavallo in scena, quasi ad ogni rappresentazione scattava l'applauso. Ragazze in visibilio e gridolini isterici. Insomma il giovane attore bolognese era accolto come una vera rockstar tanto che su Facebook ci sono due gruppi dedicati a lui con centinaia di iscritti pronti a idolatrarlo.

Che impressione ti fa questa popolarità su Facebook?
Ci sono due fanclub per me. E pensare che io sono defilato anche con la tecnologia, non mi attrae molto ma mi fa piacere ovviamente tutta questa attenzione nei miei confronti. Il computer lo uso solo per le mail e per ascoltare la musica. Ma ascolto proprio tutto, dalla classica alle suonerie per cellulari (ride, ndr).

Ma c'è anche un gruppo "Massimo Nicolini l'ho scoperto io" che recita una frase sibillina "Nicolini ha un'origine. E noi la conosciamo..."
(Ride, ndr) Sono stati quei miei maledetti amici! Hanno deciso di creare questo gruppo per prendermi in giro visto che c'erano i fanclub. Hanno messo anche delle foto mie bruttissime. Ma penso abbiano scritto quella frase per alimentare il mio mito...

Un bilancio di questa tua esperienza?
Estremamente positivo ed è anche un regalo enorme che mi hanno fatto. Ho ancora 28 anni e mi sono diplomato da poco. Ogni sera avere davanti così tante persone e guardarle in faccia è stato un vero colpo al cuore.

Qual è stata la tua difficoltà più grande per interpretare Teseo?
L'accettazione del ruolo e interpretarlo a tutto tondo. Io, come persona, tendo a defilarmi e vengo anche frainteso per questa cosa. Ci vuole forza e coraggio per interpretare un giovane re come Teseo e, in qualche modo, questo mi ha permesso di acquisire un po' di sicurezza in più.

(Nella pagina seguente Massimo parla della sua esperienza con Albertazzi e vengono anche anticipate le prossime tragedie classiche)

Perché hai detto che vieni frainteso?
Amo di più stare nelle retrovie che espormi in prima persona.

Una bella contraddizione per chi fa l'attore!
Beh è ovvio che un certo egocentrismo in me ci sia.

Per quale motivo hai scelto questo mestiere?
C'è una componente che credo accomuni molti colleghi, ossia la voglia di far questo mestiere anche per il bisogno di essere apprezzati. In realtà non volevo proprio fare l'attore... E' stata una concatenazione di eventi a far sì che mi iscrivessi ad una scuola e iniziare così un lavoro su me stesso.

Come sono andati i fatti?
Giocavo a pallacanestro anche a livelli piuttosto buoni. Poi sono stato invitato da alcuni amici a Bologna per iscrivermi ad una scuola di teatro e piano piano mi sono appassionato. E' come un amore che nasce lentamente ma forse sono proprio quelli che durano a lungo alla fine.

Hai diviso il palco con Giorgio Albertazzi. Quali sono stati i suoi insegnamenti?
E' un uomo di grande maturità, ed è questa la sua forza e va al pari passo con la sua grandezza professionale. Mi ha dato molti consigli ma direttamente in scena, con me. Ogni giorni ho imparato qualche cosa.

Cosa ti ha colpito di Siracusa?
Il fatto che un fatto da reale poi con il passaparola diventa colorito e anche simpatico. Ad esempio, quando sono stato provinato per il ruolo mi è stato chiesto se sapessi andare a cavallo. E io ho risposto di sì. Quando sono stato scelto appena arrivato a Siracusa, a teatro, mi hanno detto 'ah dunque sei tu quello che farà le acrobazie sul cavallo!' (ride, ndr).

Quali i tuoi prossimi progetti?
Una nuova produzione del Teatro Stabile di Bolzano, un testo di George Bernard Shaw "La professione della signora Warren", che porteremo in giro per l'Italia e anche a Catania. E poi riprenderò "Il Gabbiano" di Anton Cechov con la regia di Marco Bernardi.

Durante la conferenza stampa conclusiva del ciclo di rappresentazioni classiche, nella sala Amorelli di Palazzo Greco di Siracusa a cui hanno partecipato tutti gli attori compreso Nicolini, sono state annunciate dall'Istituto Nazionale del Dramma Antico le messinscena del 2010: "Fedra" di Euripide e "Aiace" di Sofocle. Fedra (con il sottotitolo: Ippolito portatore di Corone) avrà Elisabetta Pozzi nel ruolo di protagonista, quest’anno "Medea", e la regia di Massimo Castri, già vincitore nel 2006 del premio dell’Associazione nazionale dei critici teatrale per la messinscena di "Ecuba". A firmare "Aiace" sarà Daniele Salvo, già regista di "Edipo a Colono" con Giorgio Albertazzi; mentre Maurizio Donadoni vestirà i panni del protagonista, dopo aver indossato questa stagione quelli di Giasone in "Medea" e del re Creonte in "Edipo a Colono".

Andrea Conti