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Aliver J e il soul mediterraneo

A Space Scout il giovane cantautore

Dai Boyz 2 Men a Michele Zarrillo e Gatto Panceri.

E' vario il mondo musicale di Aliver J (vero nome Giordano Alivernini) tanto da definire il suo genere "soul mediterraneo". Il colpo di fulmine con la musica? "Paid in full di Eric B. & Rakim, al primo ascolto mi fece vibrare e si prese la mia anima". Dall'Italia all'America, il cantautore si è trasferito in cerca di fortuna: "Ora ho un piccolo studio in casa e sto incominciando ad arrangiare anche per qualche buon artista".

Cosa intendi per "Soul mediterraneo"?
Tutto ciò che ritroviamo nell'r&b, il soul, la black music in generale e che io ascolto praticamente da sempre, ha le proprie radici in quella terra non molto distante da casa mia a Roma. E' da li che arrivano le  ritmiche con uno spirito di rivalsa. Lo scheletro dei miei brani è solido e reagisce. Il resto è ciò che ho vissuto sulla mia pelle e si spiega con la musica del paese in cui sono nato. Spesso con accordi minori. Mentre questi due ingredienti suonano per me, attraverso le mie melodie utilizzo un linguaggio ispirato al cantautorato italiano ma ritmico come un rap melodico. Questo è ciò che  diversi anni fa, ho incominciato a chiamare  "soul mediterraneo" che non è un marchio e non ho il copyright . E' solo il genere  in cui ho sempre classificato il mio sound.
 
Ti sei ispirato a Craig David per alcune sonorità?
Sono molti gli artisti che  hanno influenzato il mio stile, il mio modo di raccontare e di raccontarmi. Craig David è tra i tanti ma quelli che ho ascoltato di più sicuramente: Boyz 2 Men, Brian McKnight, R. Kelly. Il rap di ll cool j naughty by nature, outkast ma nello stesso periodo ascoltavo anche Claudio Baglioni, Lucio Battisti, Michele Zarrillo e Gatto Panceri.

Quando hai capito che la musica è entrata nella tua vita?
Fino all'età di 13 anni non ero un ragazzino di tante parole. Ero molto timido. Comunque avevo  milioni di frasi incastrate sotto pelle e dovevo trovare il modo per sbloccarmi. "Paid in full" di Eric B. & Rakim, al primo ascolto mi fece vibrare e si prese la mia anima. Quel Beat non usciva dalla mia testa. Così decisi di utilizzare l' instrumental e provare a sputare  tutte le mie frasi a tempo di rap. E' nato tutto da li. L'hip hop è stato la mia cura. Poi con il passar del tempo ho acquistato sempre più padronanza del palco e il contatto con il pubblico. Così ho deciso di andare in profondità per esprimermi anche con il canto. La musica era entrata nella mia vita e per tanti motivi l'ha anche salvata.
 
Scrivi da solo i tuoi testi?
Il testo è importantissimo. Non scrivo testi per l'industria. Intendo quei testi mirati con frasi fatte e rifatte perché funzionano di più
Alcuni lo fanno e lo fanno in 4, 5 persone anche di più. Ho fatto qualche feat. ma le mie parti le ho scritte da solo e quando mi propongono una collaborazione, chiedo sempre più di una instrumental e carta bianca sull'argomento se possibile. Io preferisco scrivere i testi da solo perché ciò che trovi nei miei brani, non sono niente altro che le stesse parole sotto pelle che avevo da ragazzino. Solo che ora sono piu mature e si mettono a disposizione degli altri. Il mio intento è di comunicare un buon messaggio attraverso i suoni. Spero solo di riuscirci.
 
Ti esibisci in giro per i locali?
Fino a un anno fa sì. Locali ma non molti, ospite in qualche programma tv e in qualche rassegna di danza. Tutte situazioni non molto vicine al panorama hip hop italiano. Avevo preso un'altra strada perché il mio modo di arrangiare e di cantare non rientrava nei canoni dell'hip hop in Italia  ma fortunatamente riuscivo a catturare l'attenzione dei bambini, genitori e nonni. Tornando al discorso dei "buoni messaggi" mi faceva veramente piacere cantare a quelle manifestazioni. Ora che mi sono trasferito negli Stati Uniti, ancora non sto suonando nei locali ma ho un piccolo studio e sto preparando i nuovi brani poi si vedrà.

Che obbiettivo ti sei dato per la tua carriera di musicista?
Il mio obbiettivo è tirar fuori tutto quel che ho dentro, tutte le idee finché ci sono e cercare nuovi modi di esprimerle Voglio fare almeno una canzone che in futuro verrà ricordata e cantata. Lasciare un bel segno. Poi chi lo sa, forse quella canzone l'ho già fatta e deve essere solo scoperta.  
 
Fai anche un altro lavoro oltre al cantante?
Ho fatto praticamente tutti i lavori tranne il cameriere e barista. Anche l'animatore nei villaggi turistici. Tutto per portare avanti il mio sogno. Il sogno che ormai è un progetto. Ora ho un piccolo studio in casa e sto incominciando ad arrangiare anche per qualche buon artista.

Andrea Conti