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Il sogno americano di Gianluca

A Space Scout i progetti del musicista

E' stato cantante, giornalista musicale, ha curato la regia di due commedie a teatro ma ora è musicista a tempo pieno e si occupa anche di Musicoterapia.

Gianluca Attanasio ha una missione: "Comunicare quanto più possibile a chi mi ascolta le mie emozioni e quello che ho dentro". In lavorazione il terzo album di solo piano (il primo, orchestrale, è "Soul of the ocean"; il secondo di solo piano "My first secret") ed un altro di musica pop-dance in inglese. "Ma il mio sogno rimane trasferirmi in America, dove gli artisti sono più rispettati".

Il sogno musicale di Gianluca inizia a 8 anni, quando viveva ancora a Catania con i suoi genitori prima di trasferirsi a Pescara. Capisce in quel momento che deve esprimere le sue emozioni con le note. Così "ricevo il primo regalo importante un pianoforte o meglio era una tastiera. Deluso sospendo le lezioni di musica e canto salvo poi riprendere verso i 12 anni con una pianista concertista". Inizialmente Gianluca pensa di fare il cantante ed è per questo che ha partecipato per ben tre volte a Castrocaro. E' sempre stato ad un passo per emergere definitivamente tra contratti con una major e produzioni che lo portano a pubblicare tre singoli, ma poi il percorso artistico prende altre vie.

La più grande soddisfazione? "Una delle più intense è quella di aver aperto il concerto di Baglioni il 5 luglio del 1998. E poi 'Serenate from the heart', che ho composto per il compleanno di Sua Santità Giovanni Paolo II. Il maestro Renato Serio l'ha eseguita nella Sala Nervi del Vaticano, il 15 maggio 2004, con l'Orchestra Classica d'Alessandria. Una emozione unica e anche un motivo di orgoglio". E proprio in quel momento inizia la 'seconda vita' musicale di Gianluca culminata anche con la publicazione del disco "Soul of the ocean" distribuita dall'etichetta americana Cd Baby. Proprio con l'America ha un legame molto stretto: "Vado spessissimo a New York anche per proporre i mei lavori a vari produttori. E ci sono diverse persone interessate al momento. Perché amo quella città? Per due motivi: c'è molta apertura mentale e rispetto verso l'artista. Purtroppo in Italia siamo molto provinciali su questo tema. Per carità non sputo sul piatto dove ho mangiato sino ad ora, ma confesso che passare del tempo a New York non mi dispiacerebbe affatto".

Nel frattempo Gianluca ha messo in scena, nelle vesti di regista, la commedia divertente "Posteggio o non posteggio? Per i soldi è un gran magheggio" e "La casa di nuvole, luoghi immaginari ma possibili, forse una favola". Il compositore confessa di essere molto legato all'ultima piéce: "Penso che la mia missione musicale abbia un senso. Ossia quello di risvegliare e mantenere i ricordi". Oltrepassati i trent'anni subentra una fase di serenità artistica: "Non si hanno più vent'anni e non si ha più la voglia di emergere a tutti i costi. Voglio arrivare al nocciolo della mia vita. Una possibilità è scrivere colonne sonore per un film. Mi piacerebbe moltissimo e sto lavorando perché accada. Poi spero esca il mio secondo disco che ha avuto dei ritardi perché ho voluto integrarlo con altre composizioni che mi sono venuti in mente ultimamente".

Infine una curiosità. Gianluca ha fatto anche il giornalista specializzato nel settore Spettacoli. "Ho incontrato tante personalità della musica. Ho scritto per Il Giornale e anche per Il Tempo. Poi ho mollato. Adesso mi occupo di eventi e anche di musicoterapia". Ma il cantante che l'ha colpito di più durante la sua fase da giornalista d'assalto? "Baglioni". Risposta facile.

Andrea Conti