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Michelle: "Presto l'addio al porno"

La Ferrari: "Solo un anno e poi basta"

Nuova puntata del viaggio di Tgcom all'interno del mondo del porno italiano.

Questa volta tocca all'astro nascente dell'hard di casa nostra, Michelle Ferrari. Bionda di La Spezia, 24 anni tra poco, ha stupito tutti con la sua carica sensuale e il viso acqua e sapone. Ma ora coglie di sorpresa con un annuncio inaspettato: "Farò questo lavoro ancora per un anno - dice Michelle - poi mi ritiro e torno alla mia vita di tutti i giorni".

Inizialmente a lanciare sulle pagine dei giornali l'astro di Michelle è stata la sua straordinaria somiglianza con un'altra Michelle del mondo dello spettacolo. Poi la personalità di Cristina Ricci (vero nome di Michelle) ha prevalso, emergendo prepotente in alcune incursioni nella tv generalista, come in una puntata de "Il bivio" di Enrico Ruggeri interamente dedicata alla sua storia, e con un libro edito da Mondadori, "Volevo essere Moana". L'avventura nel porno di Michelle inizia nel 2005 quando, dopo aver sperimentato con il suo ragazzo gli ambienti dei club privè e dei locali per scambisti, gira un film amatoriale. Un volpone del settore, Marzio Tangeri, la nota e da lì è un'ascesa continua.

Michelle, praticamente ti sei trovata a unire l'utile al dilettevole...
Per me era semplicemente un modo per continuare a trasgredire. Si sono create tante occasioni di lavoro e alla fine il business è emerso. Però ci è voluto circa un anno perché cominciassi a comprendere il lato economico della mia scelta.

All'inizio continuavi a considerarlo un puro divertimento?
Ho dovuto imparare a trasformarlo in un lavoro. Anzi, il fatto che lo facessi per piacere all'inizio è stata un po' una fregatura, perché non davo il giusto prezzo alle cose che facevo. Se fai una cosa che ti diverte non pretendi neanche tanto. Poi, parlando anche con colleghe, ho capito...



Hai una gestione molto oculata della tua carriera, i film che hai fatto sono pochi rispetto alle medie del settore...
E' stato un consiglio del mio primo regista, che mi disse di non fare troppi film per non inflazionare la mia immagine. E comunque girare un porno non è come interpretare una scena di sesso normale: sono convinta che se ne dovessi girare uno al giorno alla fine diventerei frigida... Il porno è bello a piccole dosi.

C'è il rischio della nausea da sesso?
Certo, è infatti ho già detto a Silvio Bandinelli (regista del suo nuovo film - ndr) che per me questo sarà l'ultimo anno di porno. L'entusiasmo iniziale è calato e non riesco più a divertirmi come prima. E l'ultima cosa che voglio è che diventi un lavoro e basta.

Chiudi con il porno? Questa è una notizia. E che progetti hai per il tuo futuro?
Sicuramente continuerò a fare spettacoli perché quelli mi divertono ancora molto. Per il resto c'è sempre la mia attività all'agriturismo e quindi non ho problemi a tornare a lavorare. Sapevo già che non sarei arrivata alla pensione con il porno e nella mia mente c'è sempre stato chiaro il ritorno, prima o poi, a una vita normale. Io non diventerei mai dipendente dalla mia immagine o dal personaggio che ho creato: esserlo è pericolosissimo e quando ti vengono mancare la bellezza e il successo rischi la depressione. Meglio tenere i piedi per terra.

Tu hai scritto un libro che si intitola "Volevo essere Moana". Lei però, pur riscuotendo successo anche al di fuori del porno, ne è stata un'icona fino alla fine. Hai abbandonato il tuo sogno?
No, per nulla. Volevo essere come lei perché come Moana ho fatto una scelta consapevole e non di necessità. Quindi questo inizio ci accomuna. E poi è stata una persona che pur lavorando anche in settori diversi dal porno non ha mai rinnegato le sue scelte. Alcune star oggi, pur avendo ottenuto la fama con il porno, lo rinnegano. Questo mi infastidisce, non è onesto. E' un atteggiamento dettato solo dal volere ottenere il consenso del pubblico.

Tu hai un'immagine molto atipica per una pornostar, quasi da ragazza della porta accanto. Nonostante questo hai mai avvertito una sorta di pregiudizio nei tuoi confronti in quanto pornostar?
Una volta che ti esponi devi essere pronta a critiche e pregiudizi. La mia faccia pulita desta forse stupore perché contrasta con l'idea che si ha di una donna che fa l'hard ma per quanto puoi essere alla mano non distogli le persone dall'idea che si sono fatti di te. E così molti pensano che solo perché faccio l'hard anche nel privato, pagando, si possono avere rapporti con me, cosa assolutamente non vera.

Ti è capitato molte volte?
Sì, soprattutto all'inizio. In particolare nel mio agriturismo, dove facevo anche la massaggiatrice: ho dovuto ben presto interrompere l'attività perché "l'equivoco" era all'ordine del giorno... Poi il fatto che mia madre mi abbia appoggiato nelle mie scelte ha fatto sì che si parlasse anche di lei. Sono persino arrivati a dire che aveva fatto un film con me... La gente fa andare troppo l'immaginazione.

Come hai gestito il ruolo di pornostar part-time?
Non è stato un grosso sforzo vivere questa doppia vita. Mantenere un piede saldo nella realtà di tutti i giorni non può che fare bene. Se avessi fatto l'hard a tempo pieno mi sarei annoiata a morte.

Qual è la qualità che fa la differenza nel porno?
Devi essere sicuramente una bella ragazza ma soprattutto molto erotica riuscendo a non essere volgare. Lanciare messaggi di eccitazione senza travalicare il limite del buon gusto.

E non pensi che per emergere servano altre qualità?
Certo, se vuoi allargare i tuoi confini un cervello diventa indispensabile. Ma se una vuole limitarsi a girare dei film porno... beh, per eccitare un uomo non serve fare dei discorsi culturali.

Massimo Longoni