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Galgani,il pianista sul Mediterrano

A Space Scout il cantautore napoletano

Un po' come il protagonista di "Novecento" di Baricco, tanta musica sulle navi da crociera e poi la voglia di sbarcare il lunario.

Davide Galgani, che ha appena pubblicato sul suo MySpace il singolo "Confusa", si confessa a Tgcom. "Mi sono dato due anni di tempo e se non riesco a 'sfondare' mi dedicherò ai giovani talenti per proporli alle case discografiche. E' un un modo per riscattare anche me stesso". Sound pop-rock e tanta passione nelle sue canzoni, Davide anticipa: "Nel mio album ci saranno anche canzoni in spagnolo".

Come mai hai anche canzoni in spagnolo?
Ho vissuto quattro anni in Spagna per amore. Così ho approfondito la cultura musicale di quel Paese...

Poi te ne sei andato, una volta finita la storia...
Sono tornato a Napoli e lì ho continuato a coltivare il mio sogno.

Cosa ti ha colpito della Spagna?
Sono meglio organizzati di noi ma per il resto il nostro Paese non ha eguali in tutto il mondo per quanto concerne la ricchezza culturale.

E' vero che hai fatto il pianista per le navi da crociera?
E continuo a farlo. Anche se ho notato che ultimamente, dal punto di vista qualitativo, l'offerta musicale sulla navi da crociera si è abbassata. Una volta c'erano musicisti veri che suonavano nelle sale, mentre oggi...

Hai pronto un disco?
In linea di massima sì. Ho venti canzoni da scegliere e che debbo ancora produrre. Intanto ho fatto uscire il mio singolo "Confusa" che ho spedito a diverse radio. Oramai le case discografiche investono su di te solo se sei un 'prodotto sicuro'.

Si comincia dal singolo e non dal progetto.
Esattamente, purtroppo si concepisce in questi termini la musica e tutto quello che gli gira intorno. E' per questo che cerco di farmi conoscere più possibile.

Sei mai stato contattato dalle major?
Si. Stavo per firmare prima con le Emi e poi con la Sony solo che alla fine per motivi 'lavorativi' ho dovuto rinunciare.

Quando hai iniziato a scrivere canzoni?
A 17 anni. Prima ho solo suonato il piano e non pensavo proprio di fare anche il cantante.

Si ispirano alla tradizione musicale napoletana?
Direi di no. A me piacciono le radici italiane e anche le canzoni che sono 'fatte bene'.

Quali?
Ad esempio, quelle del repertorio di Fiorella Mannoia, ma anche Baglioni e perché no Gigi D'Alessio. Non faccio distinzioni di sorta sugli interpreti ma basta che sia una bella canzone.

Di cosa parlano i tuoi brani?
Tutti sono un po' autobiografici. Ma canto soprattutto della vita con tutte le sue sfumature e di quello che mi circonda.

Hai 33 anni, ti sei dato qualche scadenza?
Tra un paio d'anni se non riuscirò sfondare mi occuperò dei giovani talenti per proporli alle case discografiche. In giro ci sono tanti ragazzi che meritano un'opportunità. Forse più di qualcun'altro. E' anche un un modo per riscattare me stesso.

Andrea Conti