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"Brano Bertè copiato? Assurdo"

Radius a Tgcom: "Non me lo spiego"

"Guardi, non so davvero cosa dire, questa cosa non me la spiego.

Casco davvero dalle nuvole". A parlare è Alberto Radius, autore del brano "Musica e parole", presentato da Loredana Bertè al Festival di Sanremo e a rischio squalifica perché già pubblicato nel 1988 seppur con un testo diverso. "Questo era un pezzo che avevo mandato alla Bertè vent'anni fa - dice Radius a Tgcom - lei lo ha finito ora, ma non sapevo di altre incisioni".

Chitarrista storico della Formula 3, una vita passata accanto a Lucio Battisti e a scrivere e interpretare canzoni per tutti. Il rock italiano passa da Alberto Radius e le sue oltre 700 canzoni. Una delle quali ora si trova al centro dell'ennesimo scandalo Sanremese.

"Dico solo che abbiamo fatto fuoco e fiamme per portare questo pezzo a Sanremo. Se avessi saputo che era già stato editato sarei un pazzo" afferma lui confuso dalla situazione.

Eppure non ci sono dubbi. Anche la copertina del disco di Ornella Ventura riporta tra gli autori de "L'ultimo segreto" Radius e Avogadro. Come se lo spiega?
"Non me lo spiego. Io so solo che c'era questo pezzo con un testo di Avogadro e che poi è stato modificato da Loredana e dallo stesso Avogadro. Tra l'altro ho parlato anche con lui che, come me, è caduto dalle nuvole".

Ma il pezzo con la Bertè come è nato?
"Quando ci siamo incontrati il settembre scorso, le ho portato dei pezzi che mi interessava proporle. Però lei mi ha detto che il pezzo già ce l'aveva ed era pure mio. Infatti ha tirato fuori questo provino e mi ha detto che ci avrebbe fatto il testo". 

Ma questo provino inviato alla Bertè a quando risaliva?
"A più di vent'anni fa. Lei lo ha tenuto in un cassetto e lo ha tirato fuori solo di recente. Ma che nel frattempo qualcun altro potesse averlo inciso è una cosa della quale sono completamente all'oscuro. E come me anche Avogadro. Quello che è successo mi lascia davvero interdetto".

Ma quindi lei non aveva nessuna idea che il pezzo fosse stato pubblicato?
"No. Oltretutto non avrebbero nemmeno pubblicarlo a mia insaputa perché poi, visto che io ero accreditato come autore, dalla Siae sarebbe venuto fuori. E io nei miei crediti Siae non ho mai visto nulla su un pezzo del genere". 

Massimo Longoni