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Max Pezzali: "Ora largo ai giovani"

Al Tgcom presenta il disco "Time Out"

Esce "Time Out", il nuovo disco di Max Pezzali che, sulla possibile reunion con Mauro Repetto degli 883 dice: "Perché no, per me non ci sono problemi".

Poi parte a ruota libera contro i giornalisti - "ci vogliono i giovani, i quotidiani non vendono, puntiamo sul Web" -, sulla politica - "nella Prima Repubblica non si metteva in discussione la laicità dello Stato" -, e sul futuro della musica che è il "rock e non il pop".

Ha detto "la gente compra sempre meno giornali", qual è il problema?
In tutti gli ambiti lavorativi c'è un doppio livello, i vecchi e i gioVani. Anche nella stampa. Ci sono gli "inamovibili" che fanno questo lavoro da una vita, sono intoccabili e godono di privilegi assurdi. E poi i giovani che si fanno un mazzo quadruplo. Gli editori pagano sempre meno e questo comporta una riduzione della qualità del prodotto.

Cosa auspica?
Siamo in un'epoca diversa. Oramai il Web viaggia più veloce della carta stampata, si dovrebbe puntare su questo e poi bisognerebbe valorizzare i reportage.

Perché?
Oggi rimaniamo chiusi nella nostra camera da letto e ci colleghiamo, via chat o con community, con il resto del mondo. Si dovrebbe viaggiare di più, conoscere le persone e le realtà del posto. I reportage sia politici che di costume possono essere utili per invogliare i ragazzi ad uscire ed entrare "nel mondo reale".

Un cantante può aiutare i ragazzi ad esplorare il mondo?
E' chiaro che oggi si sono persi molti punti di riferimento e il nostro dovere sta nel far notare le differenze tra prima e oggi. La canzone "La strada" ad esempio invita i ragazzi a pensare e a interfacciarsi con l'esterno, dove ci sono regole ferree.

E' sempre stato accusato di essere lo sterotipo della musica "facile". La ferisce?
Anzi, per me è un grandissimo vantaggio dal punto di vista mediatico. E' chiaro che chi non mi conosce musicalmente non può percepire le mie evoluzioni musicali. In questo senso auspico un ricambio generazionale nella stampa. I grandi critici sono comunque legati alla "loro" musica degli anni '50 e '60. Siamo in balia di una certa mentalità provinciale che non fa bene nè all'informazione, nè al cittadino.

In che direzione sta andando la sua musica?
Credo che il futuro sia il rock, il pop è morto. Io ho vissuto in passato degli "innamoramenti" per altri generi musicali. Ma oggi ho riscoperto la chitarra acustica e la bellezza di creare del rock. Non sono alla ricerca del consenso a tutti i costi...

Perché ha sempre successo?
Osservo sempre la realtà che mi circonda e soprattutto racconto la mia vita. Su certi argomenti sono disincantato, su altri sereno e meno combattivo di prima. Rispecchio la mia generazione fatta di 40enni. Rifuggo comunque al giovanilismo a tutti i costi di cui sono "malati" i miei coetanei.

E' contento della realtà italiana?
Si parla molto dei Dico e ne sono stupito. La Prima Repubblica ha avuto molti difetti. Ricordo però positivamente il concordato che Craxi ha stipulato con il Vaticano (e badi bene la mia rivalutazione su di lui si ferma qui!) e non si è mai messa in discussione la laicità dello Stato. Oggi con il Governo di Centro-sinistra accade il contrario. C'è qualcosa che non va.

Che politica vorrebbe?
Un ministro me dovrebbe avere un passaporto con almeno cinque timbri di paesi diversi. Deve conoscere il mondo e le altre realtà.

Il brano "Chiuso in una scatola" che parla di un viaggio sulla A1, fa da apripista al film che sta scrivendo con i Manetti Bros...
Hanno lo stesso tema. Degli amici si ritrovano a viaggiare in macchina, sono cresciuti e vedono con occhi diversi le cose a cui credevano quando erano più giovani. E' il tema del film che sto scrivendo, sul tema del ricordo. Ma oggi se ne scrivono tante di sceneggiature... e la mia potrebbe anche non concretizzarsi mai.

In questo album si parla tanto di America; perché è affezionato a questo Paese?
Sono innamorato dell'America che non c'è mai stata, del sogno e del mito. Gli Usa hanno creato dei movimenti centripeti devastanti, ma ne è uscita fuori una generazione molto interessante, quella degli anni '60. Comunque sono rimasto suggestionato dagli spazi sconfinati, dalla Grande Depressione che colpì gli Usa e da New York.

I suoi fan amano la sua musica, ma anche gli 883. Tornerebbe sul palco con l'ex collega Mauro Repetto?
Non ho pregiudizi in questo senso. Non abbiamo mai litigato. Lui voleva fare cose diverse, non gli interessava la notorietà e non si sentiva vicino alla musica. Non ci sentiamo più, ma se volesse tornare per qualche data. Perché no?

Secondo lei, balla ancora come nel video Nord, Sud, Ovest, Est?
(ride; ndr) Non credo proprio.

C'è un cantautore italiano che stima particolarmente?
Pacifico. Lui è oggi è "L'autore".

E con chi vorrebbe duettare?
Con chi sento di avere delle affinità musicali. Non mi piacciono i "marchettoni" della discografia.

Il duetto con Fiorello in "Come mai" era un marchettone?
Assolutamente no. Con Fiore eravamo molto amici. E non dico che vivevamo 24 ore su 24 a stretto contatto, ma quasi. Quella fu una canzone di amicizia.

Andrea Conti

INFORMAZIONI SUL TOUR

Dopo la premiere il 29 maggio all'Alcatraz di Milano, il “Max 2007 Tour” partirà il 12 ottobre da Milano (DatchForum) e proseguirà il 16 ottobre a Torino (Palaisozaki), il 17 ottobre a Bologna (Land Rover Arena Paladozza), il 19 ottobre a Livorno (Palasport), il 20 ottobre a Brescia (Pala San Filippo), il 23 ottobre a Trento (Palasport), il 26 ottobre a Genova (Vailant Palace), il 27 ottobre a Cuneo (Palasport), il 30 ottobre a Parma (Palasport), il 3 novembre a Rimini (105 Stadium), il 5 novembre a Perugia (Palasport), il 7 novembre a Roma (Palalottomatica), il 10 novembre a Firenze (Mandela Forum), il 14 novembre a Ferrara (Palasport), il 16 novembre a Roseto degli Abruzzi – TE (Palasport), il 17 novembre a Napoli (Palapartenope), il 21 novembre ad Acireale – CT (Palasport), il 22 novembre a Palermo (Palasport), il 24 novembre ad Andria – BA (Palasport), il 25 novembre a Taranto (Palasport), il 29 novembre a Verona (Palasport), il 30 novembre a Treviso (Palaverde), il 1 dicembre a Trieste (Palasport) e il 6 dicembre a Saint Vicent – AO (Palais).