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Fanning, polemiche per scena stupro

Lʼattrice tredicenne in "Hound Dog"

Il 22 gennaio al Sundance Festival arriva Dakota Fanning, la mini-star di Hollywood che a febbraio compirà 13 anni.

"Hound Dog" di Deborah Kampmeier contiene una scena di stupro e ha provocato accuse di sfruttamento da parte della madre di Dakota, Joy, e della sua agente Cindy Osbrink. Il film non ha ancora un distributore e la produzione è stata bersagliata da lettere di gruppi cristiani che ne hanno chiesto il boicottaggio per "pedofilia".

Kampmeier ha chiesto a chi spara giudizi morali di vedere prima la sua pellicola. L'American Rape, Abuse and Incest National Network, che lo ha fatto, ha applaudito in un comunicato diffuso dalla produzione "il trattamento intelligente che viene dato agli abusi sessuali su minori". La polemica riecheggia altre sulla moralità di far girare a piccoli attori parti sessuali in film che sarebbero troppo giovani per vederli come spettatori al cinema. Nel 1978 la verginità della pre-adolescente Brooke Shields fu messa all'asta in "Pretty Baby". Due anni prima aveva fatto scandalo Martin Scorsese per aver dato a Jodie Foster la parte di una baby prostituta in "Taxy Driver". Entrambe avevano meno di 15 anni.

Ruoli di questo genere possono proiettare una mini-diva nell'universo degli attori adulti e queste sono le speranze per Fanning, una star con alle spalle oltre 30 parti, dal remake della "Guerra dei Mondi"  con Cruise all'ultimo "Charlotte's Web", una favola per bambini in questi giorni nelle sale Usa. Ma per Dakota, bimba cresciuta troppo presto e che guadagna tre milioni di dollari a film, è la seconda polemica in pochi mesi: scelta da Marc Jacobs, lo stilista di Louis Vuitton, come testimonial della nuova campagna pubblicitaria della linea che porta il suo nome, è apparsa sulle pagine di riviste di moda come Vigue Usa e W in foto che hanno evocato il fantasma di Jon Benet Ramsey, la piccola Miss Colorado, misteriosamente uccisa qualche anno fa nella cantina di casa.

Sul web è scattata una rivolta: chi ha paragonato Dakota alla dodicenne Lolita di Vladimir Nabokov; chi ha giudicato sconveniente la strumentalizzazione di una bambina per la moda degli adulti.