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La musica di Sting strega Milano

Successo a Santa Maria delle Grazie

Per una sera la basilica di Santa Maria delle Grazie ha aperto le porte a uno dei massimi esponenti della musica mondiale per un concerto unico.

Sting ha proposto "Songs from the labyrinth", dedicato alla musica di John Dowland, famoso musicista del periodo elisabettiano. A fine concerto il cantante ha proposto a sorpresa "Fields of gold" e "Messagge in a bottle", accompagnato al liuto e all'arciliuto dal bosniaco Edin Karamazov.

Sting, vestito tutto di grigio, compreso il gilet, ha alternato alle canzoni brani di lettere inviate da Dowland al segretario di Stato Robert Cecil. Canzoni lente e corte su intrighi, pene d'amore, lotte religiose, fughe nel sonno e nel sogno. Da "Walsingham" (di soli 38 secondi) a "Flow my tears" e "The lowest trees have tops", fino a "Clear or cloudy" e "In darkness let me dwell". Nomi che non dicono ancora molto ai fan tradizionali del rocker inglese (una scelta volutamente anti-commerciale e che invece ha già fatto segnare buoni risultati di vendita con la consegna del disco d'oro in Italia).

In platea la presenza di alcuni personaggi dello spettacolo come Susanna Messaggio, Ornella Vanoni accompagnata da Mario Lavezzi e da un'amica, Marco Predolin, Paolo Kessisoglu de "Le Iene", una "quasi sobria" Milly D'Abbraccio che ha attraversato imponente tutta la navata della Basilica e a sorpresa è giunto anche Zucchero.

Poche ore prima l'assessore allo Sport e Tempo libero del Comune di Milano, Giovanni Terzi, aveva consegnato a Sting il Sigillo della Città di Milano "per il valore artistico e culturale che porta a Milano e in Italia con la musica".