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Venezia 70, "L'intrepido" di Amelio in gara

Protagonista assoluto della pellicola è Antonio Albanese che interpreta un disoccupato

LaPresse

Antonio Albanese con il regista Gianni Amelio in gara alla Mostra del Cinema di Venezia con il film "L'intrepido". Ancora occhi puntati sull'Italia per il secondo film italiano in concorso, dopo "Via Castellana Bandiera" di Emma Dante. E' la storia di Antonio Pane (Albanese) un disoccupato che si adatta a fare un po' di tutto dal cameriere all'uomo delle pulizie. Un ritratto dolce-amaro dell'Italia di oggi.

Con Antonio Pane c'è il figlio di vent'anni che suona il sax come un dio e dunque è fortunato perché fa l'artista. E a chiudere il cerchio Lucia, inquieta e guardinga, che nasconde un segreto dietro la sua voglia di farsi avanti nella vita. Ce la faranno tutti e tre ad arrivare sani e salvi alla meta?

"All'inizio delle riprese l'ho definito una commedia, - spiega il regista Gianni Amelio - ma in tanti saranno pronti a smentirmi, anche se si ride parecchio. Perché c'è pure chi si commuove e versa qualche lacrima. L'ho scritto di getto, sul corpo e l'anima di un attore come Antonio Albanese che amo molto e col quale da tempo avevo voglia di lavorare: un soggetto 'su misura' ma non troppo, che mi facesse competere col suo talento scoprendone qualche lato nuovo, scommettendo su delle sorprese. E accanto a lui ho voluto due giovani ancora sconosciuti, un ragazzo e una ragazza di vent'anni, che regalassero un po' della loro innocenza agli altri protagonisti".

AMELIO: "UN INNO ALLA DIGNITA'" - "Mi aspetto innanzitutto che il film sia visto, che il pubblico lo 'ascolti' con innocenza e candore. Questo film è un inno alla dignità dell'uomo", ha dichiarato Gianni Amelio durante la conferenza stampa. Il regista ha affermato che la storia di questo uomo candido, che fa un mestiere che è la quintessenza del precariato di oggi, ossia il 'rimpiazzo', ogni giorno diverso, "non si può definire in maniera univoca come i miei precedenti, come 'Il ladro di bambini' o 'Lamerica'".

FISCHI E APPLAUSI PER "L'INTREPIDO" - Applausi e qualche "buuu" a fine proiezione stampa del film di Gianni Amelio "L'Intrepido". Ne "L'Intrepido" molti buoni sentimenti e retorica che hanno irritato o favorevolmente colpito il pubblico. Da qui la divisione del giudizio per questo film.

E ARRIVANO LE FEMEN TRA TOPLESS E URLA - Non poteva mancare la protesta in topless delle Femen al Lido di Venezia, dove sono venute per presentare "Ukraine is not a brothel", il documentario sul loro movimento. Dopo la conferenza stampa, sei attiviste, accompagnate dalla regista del film, Kitty Green (che è rimasta vestita), si sono presentate davanti ai fotografi a seno nudo con scritti sul petto slogan come "Ukraine is not a brothel" (L'Ucraina non è un bordello), "Naked war" (guerra nuda), "Women are still here" e con il nome e il simbolo delle Femen.