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Riccardo Cocciante alla carica con il Best of "Sulle labbra e nel pensiero" e un nuovo cd

Il cantautore, attualmente impegnato a "The Voice", svela tutti i prossimi progetti

Ufficio stampa

Dopo otto anni Riccardo Cocciante, attualmente giudice a "The Voice", rompe il silenzio musicale con i quattro cd di "Sulle labbra e nel pensiero", in uscita il 28 maggio. "Quando nel 2005 ho pubblicato Songs avevo detto che sarebbe stato l'ultimo disco - dice l'artista -, almeno fino a quando mi sarebbe tornata la voglia. E la voglia c'è con questo Best Of che ho selezionato personalmente mentre un nuovo album sta prendendo corpo piano piano".

Da dove nasce l'idea di mettere assieme 55 successi e 14 brani tra cover e rarità?
Sicuramente mi stuzzicava l'aspetto creativo dell'operazione, mi sono divertito a selezionare personalmente i brani da inserire. Ho seguito anche un po' la logica del vecchio 33 giri, quando mettevi in sequenza un brano dopo l'altro seguendo però un percorso logico. Non era solo un susseguirsi di canzoni ma la fotografia di un momento della vita.

Che criteri hai utilizzato per la scelta delle canzoni?
Cronologica dalla prima fase sperimentale più cruda, dal debutto nel 1972 con il mio primo album "Mu", fino al momento di ricerca, dell'essere o non essere per poi approdare pericolosamente a me stesso...

Perché la definisci una fase "pericolosa"?
Esprimevo una disperazione vera, interiore ma non solo della società ma nell'urgenza di essere me stesso nel bene e nel male. Poi c'è stata la fase romantica aperta da 'Io Canto' che rappresentava la forza e la voglia di cambiamento. Prima ero molto più introverso, mi mettevo al piano e chiudevo gli occhi. Ho deciso così di alzarmi e mettermi in piedi a cantare, da qui la fase 'Io rinascerò' che è il secondo volume del disco. E' stata un'esperienza difficilissima allontanarmi dal pianoforte ma una vera conquista.

In effetti sei "rinato" diverse volte. Qual è l'evento a cui sei più legato?
Diversi ma direi che la partecipazione al Sanremo del 1991 ha un valore importante. Mi ero rifugiato a Miami per cercare nuove idee e stimoli, sono rimasto lì per quattro anni e ho cercato anche di capire come si muoveva la discografia del Sud America. Quando ho deciso di tornare in Italia mi si è presentata la sfida del Festival e devo dire che è andata bene visto che ho vinto con 'Se stiamo insieme' (ride, ndr).

Ci sono però le opere popolari come "Notre Dame De Paris". Avevi deciso di abbandonare la canzone?

Non proprio però anche quella è stata una rinascita. Pur non lasciando la forma canzone ho cercato creare un'opera musicale che fosse popolare e non proprio un musical. Tutto stravolto compreso il microfono vicino alla bocca perché i protagonisti potessero cantare tranquillamente senza urlare, rispettando così il brano come una canzone vera e propria.

Non pensi mai di incidere un album?
Mi è tornata la voglia, ci sto lavorando, le canzoni ci sono...

Ci saranno duetti come quello con Gianna Nannini a "The Voice"?
Molti duetti che sono contenuti in questo Best Of - da Mina a Mietta - sono nati anche dopo aver cantato insieme sul palco o in altre circostanza. Perché no, non lo escludo ma la strada da fare per la pubblicazione del prossimo album è ancora lunga.

Perché hai deciso di fare "The Voice"?
E' anche l'occasione per farsi conoscere dal pubblico più giovane. Un'opportunità splendida per fare uscire "Sulle labbra e nel pensiero" perché chi si avvicina vuole che mi racconti.