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Biondi: "La donna è come il sole"

Il cantautore presenta a Tgcom24 il nuovo album "Sun"

Guido Harari

L'obiettivo è chiaro. Mario Biondi con il cd "Sun", in uscita il 29 gennaio, punta a conquistare l'America e l'Europa. Il cantante dalla voce soul è passato dall'etichetta indipendente di Renato Zero ("i rapporti con lui sono rimasti buoni") alla major Sony che lo promuoverà all'estero. Sanremo? "Occasione sfumata nonostante avessi proposto tre brani" e poi dedica l'album alla donna: "E' lei il sole, la forza".

Il disco è stato inciso in due anni di lavoro tra Milano, Los Angeles, New York e Londra. I tredici brani (più una Intro e Outro) sono ottimamente prodotti e infatti c'è lo zampino di Jean Paul Maunick, alias Bluey, leader degli Incognito. Tra le collaborazioni più prestigiose quella con Chaka Khan che, con Biondi e Incognito, interpreta "Lowdown". Poi c'è anche il duetto con Al Jarreau in “Light to the world” e la collaborazione con Leon Ware in “Catch The Sunshine”.

Unica canzone italiana è "La voglia, la pazzia l'idea". Farà da apripista a un disco tutto italiano?
Ci abbiamo pensato con la casa discografica magari potrei anche fare il prossimo a metà tra inediti e cover.

La tua presenza sembrava certa a Sanremo, poi cos'è successo?
Sarei stato lusingato dall'idea di poter partecipare. Ci sono stati dei contatti ho proposto tre canzoni tra cui "A che ritmo vai" proposto su iTunes come bonus track di "Sun". Ci tenevo anche perché mi sembrava una sorta di eredità da portare alla mia etichetta Sony, un regalo per loro. Poi tutto è sfumato, non ho gestito neanche io direttamente la cosa.

Perché la decisione di affidarti alla major dopo la parentesi con l'etichetta di Renato Zero?
Con Renato siamo rimasti in ottimi rapporti e so che sta facendo un album bellissimo. Con l'etichetta di Renato sono usciti tre miei dischi "If", "Yes You Live" e "Due". Mi aveva affascinato la sua idea liberista della discografia. Personalmente devo dire che non sono mai stato contro le major, anzi oggi più che mai sono a favore. La mia decisione di affidarmi alla Sony è stata dettata dalla mia voglia di conquistare l'estero.

Qual è la collaborazione dell'album di cui vai più fiero?
Tutte sono preziose, devo però dire che Al Jearrau sono andato a cercarlo personalmente. Era ospite ad una trasmissione a Malta e mi sono presentato alla Fantozzi mettendomi sui sui ceci e dicendogli 'la prego, la adoro' e lui muovendo sempre il dito puntato su di me, lo fa sempre, mi ha detto di lasciare i contatti e poi ci siamo rivisti. Da lì è scattato tutto.

Perché intitolare il disco "Sun"?
Parlo molto della donna in questo disco. La donna è forza, è vita.