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Da Battisti a Cristicchi: ecco le 10 canzoni top

Il quotidiano britannico "Guardian" stila la sua classifica tra rock, pop e dance

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Da Fabrizio De Andrè a Celentano fino a Paola e Chiara. Il quotidiano britannico "The Guardian" stila la classifica delle dieci canzoni italiane più rappresentative e a sorpresa, al fianco di nomi celebri come Lucio Battisti compaiono giovani emergenti come Simone Cristicchi. Il giornalista Andrew Khan, nella rubrica "Sounds of...", ha motivato le sue scelte, segnando una linea di confine che va dagli Anni 60 al 2005. Tra rock, pop e dance.

Nella Lista non poteva mancare De Andrè, che con "La guerra di Piero" nel 1964 introdusse "l'anarchismo e il pacifismo nelle classifiche" e che ancora oggi è "motivo di aggregazione per la sinistra italiana". Segue il "molleggiato" Adriano Celentano, "tra i primi cantautori a portare il rock'n'roll in Italia", e che deve la sua fama internazionale a "Prisencolinensinainciusol" del 1972.

E ancora "Profondo Rosso" di Goblin, che nel 1975 divenne la "colonna sonora del film horror di Dario Argento per mesi in cima alle classifiche". "Ancora Tu" di Lucio Battisti del 1976 "potrebbe essere la hit definitiva delle classifiche italiane degli anni 70", mentre l'anno dopo la "sensibilità pop di Giorgio Moroder con 'From Here to Eternity' ha garantito alla dance music il ruolo di genere dominante nell'ultima parte del ventesimo secolo". Siamo agli anni 80 e Valerie Dore con "The Night" (1984) lancia "l'Italo-disco, rapidamente adottato in tutta Europa e negli Stati Uniti".

Nel 1986 Eddy Huntington lancia l'inno "USSR", "piuttosto sorprendente alle gioie d'oriente in un momento paranoico rivolto alla guerra fredda". Mentre "un ponte tra la musica disco e quella house" è rappresentato da Livin Joy con "Dreamer" nel 1994. La grande sorpresa, invece, è trovare nella lista Paola e Chiara con "Non Puoi Dire Di No" del 1998, perché se "Eros Ramazzotti e Laura Pausini hanno venduto oltre 100 milioni di dischi, per assistere a qualcosa di maggiormente brillante bisognò aspettare le sorelle Paola e Chiara Iezzi". E, dulcis in fundo, si arriva al 2005 e a Simone Cristicchi che con "Studentessa Universitaria" dà "quel pizzico di leggerezza mista ad una forte dose di tradizione pop-rock", un brano "sentimentale e nostalgico ma con fascino da vendere".