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Milano si specchia nei film
Ieri e oggi, come cambia la città

In un sito tre giovani hanno cercato e fotografato i luoghi dei film ambientati allʼombra del Duomo. Tra capolavori e b-movie ecco lʼevoluzione della metropoli lombarda

generiche

Si va da "Rocco e i suoi fratelli" di Luchino Visconti a "Miracolo a Milano" di Vittorio De Sica, ma c'è anche "Audace colpo dei soliti ignoti" interpretato da Vittorio Gassman e Nino Manfredi e "Sbatti il mostro in prima pagina" in cui è protagonista Gian Maria Volontè.

Film capolavoro che sono stati girati nel capoluogo lombardo, e che – passati parecchi decenni dal primo ciak - mostrano il cambiamento della città. L'evoluzione di una metropoli considerata la capitale morale d'Italia e meta di immigrati venuti dal sud del Paese per cercare lavoro. Era il tempo delle grandi periferie, dei palazzi venuti su come funghi nella zona di via Gluck, celebrata da Adriano Celentano nella famosa canzone.

Ma era anche il tempo del boom economico, delle fabbriche come la Breda o la Pirelli che spalancavano i cancelli alle prime luci dell'alba e che inghiottivano migliaia di operai per lasciarli uscire quando era quasi sera. Una Milano in bianco e nero che siamo abituati a vedere in televisione, in pellicole d'altri tempi. E così, tre ragazzi, Andrea Martinenghi, Roberto Giani e Simone Pasquali hanno deciso di fare un bilancio della Milano che fu, isolando i fotogrammi più significativi delle pellicole ed andando a cercare i luoghi in cui era stato girato il film. Magari chiedendo un parere ad anziani parenti, vicini di casa o – semplicemente – andando per deduzione, spulciando il film sequenza per sequenza. Una volta trovati palazzi, strade, oppure ponti, casermoni di periferia, ma anche vecchi bar, li hanno fotografati per mostrare come sono diventati oggi quei luoghi. Un lavoro certosino che ha fatto nascere un sito dedicato alla città e ai film che l'hanno raccontata. (www.squadravolanteligera.com)

In 283 schede vengono confrontate sequenze di allora con le foto scattate oggi: stessa prospettiva, stessa inquadratura. Tutto documentato con una cura quasi maniacale. E così chi ama il film "Rocco e i suoi fratelli" scoprirà che il caseggiato in cui la famiglia andò a vivere appena arrivata a Milano esiste ancora ed è a sud-est della città, in via Dalmazio Birago n.2. Al posto della rete metallica che delimitava il patio c'è una cancellata, mentre i piccoli alberi coperti di neve che si intravedevano all'interno del cortile, ora sono piante imponenti. Che fine ha fatto il numero civico, un tempo affisso ad una colonna? E' ancora lì, distante appena un metro, attaccato al cancello d'ingresso.

Celebre la scena in cui Rocco e i suoi fratelli escono all'alba dagli alloggi popolari in cui vivono per andare a spalare la neve e così guadagnare i primi soldi per mantenere la madre vedova e il fratellino.

Farà certamente effetto rivedere molti luoghi della città, identici nelle struttura urbanistica, ma quasi irriconoscibili a causa delle tante macchine parcheggiate, soprattutto a causa del tempo che inesorabilmente è passato e che sembra averne cambiato il sapore semplice e genuino. Le piccole edicole di giornali a pianta tonda sono state sostituite dalle imponenti edicole di oggi, dotate di ogni confort come l'aria condizionata, il bagno, l'antenna satellitare.

Un lavoro prezioso quello fatto dai curatori del sito "Squadra volante Ligera", che ha anche un valore sociologico perché attraverso questo confronto il lettore ha modo di capire come è cambiata la città e il modo di vivere dei suoi abitanti.

Ciò che più colpisce è come Andrea, Roberto e Simone siano riusciti da anonimi fotogrammi decontestualizzati a ritrovare le location esatte delle riprese. E non si sono limitati a fotografare: hanno studiato l'inquadratura e l'hanno riproposta il più possibile simile a quella del film, affinché il lettore potesse perdersi in queste immagini, cercando le tante – o poche! - differenze. Fa effetto vedere Totò, il piccolo protagonista di "Miracolo a Milano", mentre segue il carro funebre della mamma e passa in una via Melchiorre Gioia ancora solcata dal naviglio della Martesana. Come sembra incredibile che Adriano Celentano, nel "video" della canzone "Il Ragazzo della via Gluck" abbia scelto le campagne ora occupate da un importante e frequentato centro commerciale milanese, quello di Bonola, nel quartiere Gallaratese.

Ma come è nato questo progetto? Da una passione per i film poliziotteschi, come "Milano trema, la polizia vuole giustizia", “Milano calibro 9". B-movie poi diventati veri cult di una certa cinematografia italiana anche per Andrea, Roberto e Simone che hanno cominciato ad andare a visitare i luoghi ripresi nei film interpretati da Maurizio Merli e Tomas Milian. I commenti dei tre ragazzi, una volta trovato il luogo esatto, si sono subito sprecati: "Guarda, è ancora tutto uguale… se non fosse per le auto… guarda, c'è ancora lo stesso palo. La panetteria c'è, ma è stata cambiata l'insegna".

Uno di loro ha deciso di fare una foto e da lì è nato tutto: un sito per cinefili ed amanti della Milano d'una volta. E il nome Squadra Volante Ligera? Anche questo non è casuale: si è messo insieme il sacro con il profano: la Squadra Volante, che si ispira a film poliziotteschi, e la Ligera che a Milano era il nome che si dava alla microcriminalità. E dal 17 giugno al 28 giugno ci sarà anche una mostra a Milano in cui verranno messi a confronto alcuni film di un tempo con la Milano di oggi. Un sito, quello realizzato da questi ragazzi, che per certi aspetti fa pensare a una macchina del tempo per la sua capacità di far rivivere certe emozioni, ideale filo conduttore tra ciò che Milano è stata e ciò che è diventata.