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Alexia: "Non sono più una bambina, ora cammino con le mie gambe"

La cantante pubblica lʼalbum "Tu puoi se vuoi", con il qualche inizia un nuovo percorso, tra cambi di stile, nuovo look e un management rinnovato

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Esce il 5 maggio "Tu puoi se vuoi" il nuovo album di Alexia, con il quale la cantante spezzina riparte quasi da zero: nuovi i 10 brani del disco, nuovo il look (con una copertina che si fa notare a suon di tatuaggi) e nuovo lo staff che la segue. "Era giunto il momento di dimostrare soprattutto a me stessa che ero in grande di crescere - dice a Tgcom24 -. Sarà l'età o che non ho nulla da perdere, ma mi sento più sfrontata, anche nel sound".

Alexia: "Non sono più una bambina, ora cammino con le mie gambe"

Dal precedente "Stars" sono passati cinque anni. Un periodo di per sé non breve ma che in questo caso sembra ancora più lungo perché è coinciso con grandi cambiamenti nella vita di Alexia. Diventata mamma per la seconda volta nel 2011, si è poi dedicata completamente alla musica, prendendo in mano la propria carriera tra nuovi brani scritti, molti eventi live e, soprattutto, una piccola rivoluzione a livello manageriale. "Il problema è che mi guidavano un po' come una bambina - spiega lei -. A un certo punto ho trovato il coraggio di dire, soprattutto a me stessa, che era giunto il momento di crescere".

Come mai proprio adesso?
Cambiare era una questione vitale. Dal punto di vista pratico, nel 2005 avrei potuto salutare tutti e ritirarmi felice. Il mio lavoro lo faccio per passione e non necessariamente per pagare l'affitto. Quando le vacche erano grassissime sono stata parsimoniosa e questa cosa mi ha fatto gioco. E poi avevo trovato una dimensione giusta. Ma era una questione mia personale di fare un salto nel vuoto e capire se ci fosse un'altra soluzione.

E come è andato questo salto nel vuoto?
Ho avuto il modo di trovare una strada musicale che volevo inseguire. Ho fatto un sacco di live con un gruppo nuovo, con cui abbiamo consolidato delle energie. Ma anche dedicarmi alla mia vita privata. Che è una cosa che in questo momento mi ha dato un sostegno notevole a livello di spirito e di coscienza.

Nella foto di copertina hai le braccia coperte di tatuaggi. Cosa rappresentano?
Sono tutte figure simbolo dell'ultimo periodo che ho vissuto. Partono tutti da l'unico tatuaggio vero che ho, una piccola pugilessa, che rappresenta me stessa, con la voglia di combattere e di assumersi le proprie responsabilità. Da quella poi si dipanano in una serie di incroci e collegamenti. E poi mi piaceva l'idea di ripartire con questa botta di colore, far capire che, anche se la situazione fa abbastanza schifo, dentro di noi abbiamo la forza per poter cambiare.

Come è nato il nuovo album?
In questi anni abbiamo fatto tantissimi live e con i musicisti che mi accompagnano ora ho sentito una grossa sintonia. E' venuto naturale chiudersi in studio con alcuni di loro per lavorare sul disco. Quello che più mi premeva era riportare anche nelle canzoni nuove la forza sprigionata nei live. Quindi anche nei suoni questo album lo volevo diretto, con più chitarre elettriche e batteria acustica. Il sound più spinto mi rappresenta perché mi sento più sfrontata. Un po' l'età, un po' il non aver niente da perdere.

Quando hai iniziato a scrivere le canzoni di "Tu puoi se vuoi"?
Quando ho scoperto di essere incinta per la seconda volta. Una cosa del genere per un'artista è un po' come se si fermasse il mondo. Quindi inizi a raccogliere le idee vere, quelle che vanno al di là delle proiezioni discografiche o dei risultati che vuoi ottenere. "Come una raffica" è nata quando ho scoperto che aspettavo un'altra bambina e soprattutto che era sana. Anche "Prenditi la vita" e "Sento" sono nate nel 2011.

Hai deciso di dare uno scossone alla tua carriera in un momento in cui la discografia vive un momento difficile: un pizzico di incoscienza?
Il titolo del disco, "Tu vuoi se puoi", è emblematico anche per questa ragione. Il panorama è cambiato tantissimo, il cd lo fai per dare un segno tangibile del tuo lavoro ma poi ci sono i social, le pubbliche relazioni. Avevo grande fiducia in ciò che avevo fatto e quindi ho deciso che potevo tentare. Ero sicura se ero la prima a credere in ciò che facevo avrei convinto anche chi mi stava vicino.