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Subsonica: "Dietro la crisi non c'è solo la rabbia ma la tenerezza e il riscatto"

La band presenta i nuovi brani dellʼalbum "Una nave in una foresta"

A tre anni da "Eden" i Subsonica tornano all'essenzialità con "Una nave in una foresta", in uscita il 23 settembre. Dieci brani che raccontano personaggi in lotta con se stessi e con la difficile crisi che ci circonda. "C'è tanta tenerezza dietro questi momenti difficili ma anche la voglia di riscatto", dicono a Tgcom24 Max Casacci, Samuel, Boosta, Ninja e Bass Vicio. Il tour al via il 31 ottobre sarà "sorprendente".

Subsonica: "Dietro la crisi non cʼè solo la rabbia ma la tenerezza e il riscatto"

Come mai avete fatto passare tre anni dall'ultimo disco?
E' la dimostrazione che abbiamo sempre fatto canzoni per il piacere di farle e secondo la nostra necessità. Anche questa volta ci siamo ritrovati nella casa di campagna per comporre in assoluta serenità e nell'arco di sei mesi questi nuovi brani.

E' stato difficile?

Diciamo che ognuno di noi ha una sua visione delle cose ed è la parte più complicata ritrovare la strada insieme, ma una volta intrapreso il percorso viene tutto naturale e facile. Siamo insieme da 18 anni e abbiamo raccontato tante cose in musica e non volevamo ripeterci e ritrovare nuovi stimoli.

Una ricerca più essenziale?

In qualche modo sì. Soprattutto volevamo concentrarci sulla realtà. Su quello che ci circonda. Stati d'animo, smarrimenti, sopravvivenza e volontà di reagire e lottare.

Quali sono i personaggi che animano il vostro album?
Innamorati che sfidano inquietudini, licantropi di periferia, giovani senza futuro, anoressiche e peccatori della domenica.

Cosa vi ha colpito della realtà che avete osservato che oggettivamente non è facile?
Quello che ci colpisce è che guardando la televisione questa crisi non ha fatto altro che aumentare l'aggressività. Ma abbiamo modo di percepire invece nel fondo anche una certa dolcezza e soprattutto. La consapevolezza di voler attingere unicamente dalle proprie capacità per affrontare quotidianamente la foresta, una reazione individuale non individualista. Proprio come cantiamo in 'Lazzaro'.

Il disco si chiude con "Il Terzo Paradiso". E' il vostro augurio finale?
In qualche modo sì. Questa canzone nasce dall'incontro con l'artista Michelangelo Pistoletto che ha sempre promosso il concetto del terzo paradiso, ossia la necessità di unire il primo paradiso, lo stretto legame uomo- natura, al secondo quello dell'emancipazione tecnologica con tutti i rischi che comporta. E' l'importanza del sogno e il dialogo verso il futuro che possono essere anche i nostri figli.

Cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo tour?

Parte da Jesolo il 31 ottobre fino al grande finale a Milano il primo dicembre al MediolanumForum di Assago. Sarà sicuramente tecnologicamente trasparente e non useremo luci incandescenti ma led a basso consumo. I fan saranno parte integrante dello spettacolo, perché di questo si tratta. Infine i prezzi dei biglietti saranno contenuti.